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Recensione: "Caccia Finale" (Serie Davis&Green #3) di C.K. Harp

Titolo: Caccia Finale 
Serie: Davis&Green #3 
Autore: C.K.Harp 
Editore: Self-Publishing 
Pagg.: 250 ca 
Prezzo: € 4,99 
Data di uscita: 14 giugno 2017 
Formato: E-Book 
Vendita: tutti gli stores 

Sinossi

Jaxon Davis è un agente dell’FBI, un passato tormentato alle spalle e un futuro incerto davanti ai propri passi. Solo una costante gli permette di respirare e godere della vita che ha scelto: Landon Green. Lui è la sua salvezza, l’anima capace di trasmettergli amore, felicità, sentimenti che lui ha creduto di non poter più sperimentare, e nonostante i problemi che si intersecano nella loro storia appena avviata, Jaxon sa che non esiste nessun altro in grado di farlo sentire così vivo. È per questo che, nel momento in cui il suo passato torna a chiedere il conto di una gioia appena conquistata, ogni fibra del suo universo si sgretola e rimbalza a terra, spargendosi in mille pezzi quasi impossibili da recuperare. Perché il killer a cui Jaxon dà la caccia da anni si è solo nascosto, ma non lo ha dimenticato. 
Dov’è Landon? Chi lo ha rapito? E chi si cela dietro Anonymus? 
Una vera corsa contro il tempo, una caccia finale che vi terrà con il fiato sospeso fino all’ultima pagina… Perché non è vero che la Terra gira intorno al sole, se questo smette di risplendere e scaldare un cuore spezzato.  


Recensione
Ho scelto di leggere uno di seguito all'altro "Per un solo sospetto" e "Caccia finale", rispettivamente secondo e terzo episodio della serie Davis&Green, per avere una visione completa della saga e comprendere appieno le dinamiche che C.K. Harp ha creato per questa serie investigativa.

Il primo volume mi era piaciuto, avevo apprezzato moltissimo la parte noir della storia, mentre la parte romance aveva leggermente incrinato il mio entusiasmo.
Purtroppo, questa sensazione mi è rimasta addosso anche per i seguiti: se da una parte C.K. Harp si rivela abile nell'elaborare una trama poliziesca intrigante e avvincente, con un caso difficile da risolvere, personaggi di contorno ben studiati e descritti, e soprattutto con "il cattivo della situazione" crudele e sadico al punto giusto, dall'altro ho trovato un po' debole la relazione sentimentale tra i due protagonisti, che hanno, a mio avviso, un'emotività instabile e altalenante, un po' appesantita dalle numerose pagine dedicate ai loro pensieri e alle loro riflessioni, che spesso risultano troppo ripetitive. 

Il secondo libro inizia poco dopo la fine di quello precedente: Jaxon e Landon si sono trasferiti a Washington a seguito dell'entrata del poliziotto nell'FBI.
La nuova coppia, però, è subito messa alla prova da un'indagine che viene affidata all'agente speciale Davis e che lo porterà lontano dal suo ragazzo per almeno una settimana. Questa lontananza farà soffrire i due uomini, non abituati a essere separati, e solleverà delle domande e dei dubbi, che li spingeranno, a un certo punto, a riconsiderare anche la loro relazione.
Il racconto delle indagini, narrate sempre dal punto di vista di Jaxon, è inframmezzato dai pensieri di Landon che riguardano la sua quotidianità, il senso di solitudine dovuto alla lontananza del suo uomo e la difficoltà che incontra nel tentativo di ricrearsi una vita dopo l'esperienza, non ancora superata, della prigione.
La parte investigativa è ben strutturata, le persone che gravitano intorno alle indagini e ai due agenti sono descritte con naturalezza e senza forzature, hanno un loro peso specifico e convincente all'interno della cornice narrativa. 
Jaxon e Proud capiscono finalmente chi è l'assassino; rientrano a Washigton dove Jax riesce a parlare con Landon e a riprendere la loro relazione. "Per un solo sospetto", però, se da un lato ci lascia felici perchè i protagonisti ritornano insieme, dall'altro ci lascia anche con l'amaro in bocca a causa di una mail arrivata a Landon che non fa presagire nulla di buono.

Ed è così che inizia "Caccia Finale": un messaggio inviato a Landon riporta una terribile minaccia, che purtroppo si avvera, mentre Jaxon è costretto a rincorrere, per l'ennesima volta, la sua nemesi, per non rischiare di perdere, di nuovo, una persona amata.
Mi è piaciuto il modo in cui C.K. Harp ha accompagnato il lettore alla scoperta del colpevole e ho trovato credibili i vari intrecci che dal primo libro ci conducono al finale. C'è la giusta dose di tensione e brivido e non manca nemmeno un po' di sangue e di uccisioni, come in ogni buon thriller che si rispetti. 
Il rapporto tra Jax e Landon ha, forse, un peso minore rispetto a quello dei volumi precedenti, ma finalmente i due hanno il loro meritato lieto fine.
La scrittura di C.K. Harp è curata e precisa, le scene hot sono piacevoli, anche se poco coinvolgenti. Si ha come l'impressione che l'autrice non sia riuscita a descrivere gli stati d'animo dei personaggi, sebbene ci siano parecchie pagine dedicate ai loro pensieri. A mio avviso, non c'è un adeguato studio introspettivo su Jax e Landon, mentre ho trovato molto più curata la parte psicologica degli antagonisti, che risultano più centrati e approfonditi nei loro comportamenti e nella loro crudeltà. 
Una saga che consiglio di leggere a chi è appassionato di investigazioni e affascinanti agenti dell'FBI, di assassini psicopatici e di qualche momento splatter! 


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