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Recensione: "Dipendenza Clandestina" (Serie Sotto Copertura #2) di Hayley B. James

Titolo: Dipendenza clandestina 
Titolo originale: Undercover Addiction 
Serie: Sotto Copertura #2 
Autore: Hayley B. James 
Traduzione: Olivia Marusi 
Editore: Dreamspinner Press 
Genere: Mystery/Suspense 
Data di uscita: 27 giugno 2017 
Link per l'acquisto:  Dreamspinner Press - Amazon

Sinossi 
Connor Bishop è un agente della Buoncostume della polizia di Seattle, ma la parte del lavoro che preferisce è andare sotto copertura. La sua missione attuale prevede che si avvicini a Riley Drapeau, un trafficante di esseri umani messo all’angolo dall’FBI e diventato un informatore. Connor deve spremerlo per raccogliere prove che riguardano la sua organizzazione, ma nel farlo scopre un Riley del tutto diverso da quello che si aspettava.
Colto alla sprovvista, Connor si appoggia a Lucas, il suo contatto col mondo esterno, ma viene travolto da Riley e dal tentativo dell’uomo di ripulire il proprio nome e provare che i suoi soci hanno fabbricato prove contro di lui.
Immerso nel buio mondo dei traffici illegali, Connor trova più facile credere a Riley che a quello che dice l’FBI, soprattutto quando c’è una fuga di notizie all’interno del Bureau. La scelta che Connor deve affrontare diventa ancora più difficile quando Lucas ammette i suoi sentimenti per lui e gli promette una vita al sicuro, lontano dai pericoli. Ma Connor non può negare che l’unico uomo con cui vuole stare è Riley. Ed è costretto a chiedersi se la sua dipendenza dal pericolo lo possa portare ad amare un criminale. 

Recensione 
Hayley B. James con "Dipendenza clandestina", secondo volume della serie Sotto Copertura, edito da Dremspinner Press, ci riporta nella difficile vita degli agenti della buon costume, questa volta della polizia di Seattle, e ci mostra come queste persone siano obbligate a vivere sul filo del rasoio, non solo per la pericolosità delle situazioni in cui si trovano e in cui sono infiltrati, ma soprattutto per i compromessi e le implicazioni che devono accettare per raggiungere i loro scopi.
Non tutto è bianco e nero, giusto e sbagliato, in realtà simili esistono molte zone con diverse sfumature di grigio, situazioni che, forse, non sono moralmente accettabili, ma che fanno capire che non sempre è corretto giudicare le persone e il contesto in cui si muovono senza conoscere e sapere. 

Connor Bishop è un serio rappresentante della legge che è appena rientrato da un lavoro di tre mesi sotto copertura in una banda di trafficanti di prostitute, e non riuscendo ad abituarsi facilmente alla vita "normale", accetta subito e di buon grado un altro incarico: dovrà interpretare l'assistente personale di Ryan Dapreau, un affascinante e pericoloso criminale che, in cambio di una pena minore, decide di collaborare con l'FBI.
La parte di rilievo del libro è sicuramente quella investigativa, ma in egual misura attira l'attenzione del lettore la relazione tra Ryan e Connor, due mondi che si scontrano e che, per amore, cercano di trovare un punto di incontro, una piccola zona grigia, appunto, dove sia possibile coesistere.
Ho amato questi due personaggi complessi e fragili, sempre pronti a ogni evenzienza, costantemente in allerta e in tensione, obbligati a essere uomini Alpha nel loro lavoro, ma che insieme, da soli e nell'intimità, riescono a mostrare la loro vera personalità, a confessare al compagno paure e sogni di una vita, soprattutto di quella che si vorrebbe avere.
"Dipendenza Clandestina" non è un libro semplice: Ryan non è un personaggio positivo, è un uomo che ha avuto una vita difficile e che invece di cercare di migliorarla ha scelto la strada della criminalità, più pericolosa, certo, ma di gran lunga più remunerativa. 
L'autrice, però, non ha voluto che il lettore avesse pena di lui per la sua infanzia mai vissuta, lo ha descritto, infatti, come un uomo consapevole delle sue azioni, cosciente di avere procurato sofferenza e di avere sfruttato per il suo tornaconto personale molti uomini e donne innocenti. Ma, allo stesso tempo, comprendiamo la sua condizione di uomo molto solo, che si rende conto di non avere mai avuto nessuno di caro accanto, perché non esiste nessuno che potrebbe soffrire, se lui scomparisse. 
Ed è questa duplicità che attrae il detective Bishop: Ryan è, sì, un criminale, ma anche una persona vera, che ha sofferto e ha cercato di sopravvivere giocando con le carte che la fortuna gli ha concesso, e che ha anche cercato, con i suoi modi e i suoi metodi, di aiutare altre persone abbandonate, senza niente e nessuno al mondo.
Connor è però molto combattuto, il suo ruolo di tutore della legge non può convivere con quello di un criminale, ed è convinto che per loro non potrà mai esserci un futuro. Questo suo dilemma peggiora nel momento in cui Lucas, collega e amico, gli rivela che ciò che prova per lui non è solo un sentimento di amicizia.
Il detective è perciò a un bivio: fidarsi di Ryan, sapendo che la loro storia finirà con un cuore spezzato, o scegliere la sicurezza dell'amore di una persona che conosce e di cui si fida. 
Anche Connor, però, ha i suoi fantasmi da combattere: tutte le indagini sotto copertura, le nefandazze di cui possono macchiarsi gli esseri umani lo stanno cambiando, e spesso non si riconosce più, non sa dove finisce lui e dove inizia il suo alter ego criminale.
In questo secondo volume incontriamo anche i protagonisti del libro precedente, anche loro alle prese con i demoni personali. Molto interessanti, poi, i personaggi secondari, tutti bene caratterizzati. 
Anche i dialoghi, brillanti ed efficaci, sono degni di nota, la trama è solida e presenta parecchi colpi di scena che, uniti ad una traduzione attenta e precisa, fanno di "Dipendenza clandestina" un libro che consiglio vivamente di leggere. 

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