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Recensione: "Infine cadono le stelle" di Brandon Witt

Titolo: Infine cadono le stelle 
Titolo originale: Then the Stars Fall
Autore: Brandon Witt 
Traduzione: Ida Giannini
Editore: Dreamspinner Press 
Genere: Contemporaneo 
Pagg.: 356 
Data di uscita: 27 settembre 2016 
Link per l'acquisto:  Dreamspinner Press - Amazon

Sinossi 
Dopo la  morte della moglie, avvenuta quattro anni prima, di Travis Bennett è rimasto il guscio dell’uomo che era. Con il suo cane al fianco, cresce tre figli, gestisce il suo magazzino di mangimi e lavora come sovrintendente di una fattoria. Ma ogni giorno, ogni minuto, è un vuoto doloroso.

Wesley Ryan ha ricordi affettuosi della piccola città di El Dorado, sull’altopiano dell’Ozark. Vedendola come un posto sicuro dove potersi lasciare alle spalle le relazioni fallite, Wesley si trasferisce nella vecchia casa dei nonni e prende in gestione la locale clinica veterinaria. Quando una mattina riceve la visita di Travis con il suo cane, in lui nascono sentimenti che cerca di allontanare. L’ultima cosa di cui ha bisogno è innamorarsi di un uomo con un bagaglio emotivo e tre ragazzi come parte del pacchetto.

La vita, tuttavia, sembra avere altri piani. 

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Recensione 
Ci sono libri che ti riscaldano fin nel profondo, talmente belli da lasciarti con le lacrime agli occhi dopo aver letto l’ultima parola, con un’emozione pari a un cielo notturno illuminato da una miriade di stelle cadenti. "Infine cadono le stelle" è proprio questo, una luce che penetra poco a poco nel buio della vita delle persone delle quali ci parla, stelle che si accendono pagina dopo pagina, donando, anche al lettore, quel calore necessario a tutti loro per ritornare a vivere.
Ci sono perdite difficili da dimenticare, soprattutto quando l’amore che ci aveva legato a quella persona è totale, bello e indissolubile da continuare a farci compagnia anche dopo anni dalla sua scomparsa. Travis Bennett vive in questo limbo da tempo, ricordando gli anni felici della sua vita insieme a Shannon, sua moglie, e i momenti più dolorosi dovuti alla sua malattia e, purtroppo, alla sua morte. 
Shannon è ancora con lui, nelle parole che gli sussurra all’orecchio, nei luoghi dove era solito passare il tempo con lei, nei loro tre figli, che ne mantengono vivo il ricordo con il loro aspetto fisico e con il loro modo di fare. Shannon è stata tutta la sua vita, tanto da aver deciso di abbandonare l’altra parte di sé, l’attrazione verso gli uomini che è da sempre in lui e che, per amore della sua fidanzata prima e moglie dopo, sceglie di lasciarsi alle spalle. Rimangono nella memoria di Travis i suoi folti capelli rossi, che catturavano il colore del fuoco, la sua determinazione e il suo coraggio, le sue risate, i suoi occhi azzurri… che, inaspettatamente, si trasformano in occhi castani.
Gli occhi castani di Wesley Ryan, il veterinario appena arrivato a El Dorado Springs, con la sua macchina gialla con l’adesivo arcobaleno, con i suoi completi da corsa in lycra, i suoi lacci rosa e le camicie color prugna. 
Bellissimo, educato, di qualità costosa come i suoi capi firmati, capace di far ridere suo figlio Caleb come un adolescente, aiutandolo a dimenticare che negli ultimi anni è stato costretto a crescere in fretta e diventare uomo e padre per suoi fratelli più piccoli. Wesley, che salva il suo amato corgi, Dunkyn, da un’infezione che avrebbe potuto essere letale, e che riesce a far emergere quei desideri che aveva represso negli ultimi vent’anni. Che lo risveglia dal suo lutto, con una speranza tinta da un vasto dolore, perché Travis non può e non vuole dimenticare Shannon e perché rivelare il suo lato nascosto non porterebbe altro che sofferenza, ancora più dolore per sé e, soprattutto, per la sua famiglia.
Anche Wesley ha un passato poco felice ma che vuole a tutti costi dimenticare. Una lunga relazione finita con l’abbandono del partner per un ragazzo più giovane, seguita da anni dissoluti, tanto da essersi perso. La casa che i nonni gli hanno lasciato a El Do diventa la sua possibilità di riprendere in mano la sua vita, lontano dal clamore di Kansas City, rifugiandosi in una piccola cittadina dove poter dimenticare gli uomini e ricostruire se stesso. Ma neppure El Do è l’isola di Lesbo, e un orso dal pelo rosso, affascinante e distrutto dal suo tragico passato, cancella con un colpo di spugna tutti i suoi buoni propositi, perché la ragione perde sempre, quando si trova davanti a quello che è sicuramente il grande amore della vita. 

La storia di Travis e Wesley continua in un libro scandito dal passaggio delle stagioni, dove flashback del passato di Travis si intrecciano con il presente, nel tentativo di creare quel rapporto tanto agognato da entrambi, ma così difficile da portare avanti per l'evidente ostilità di una parte dei cittadini, per il timore di essere la causa di un disagio ancora più grande nella vita dei tre figli di Travis e per la presenza di un fantasma, che continua ad aleggiare sulla loro relazione.
Tuttavia, saranno proprio Shannon e i suoi figli a infondergli il coraggio necessario per andare avanti, per credere sempre più in loro e in un possibile futuro. Shannon continuerà a sussurrare a Travis la promessa che lui le ha fatto prima di morire, quella di essere felice e di continuare a vivere, di non mollare — dandogli quella determinazione necessaria per affrontare le conseguenze delle sue scelte non considerando i giudizi delle persone —, di combattere anche le titubanze di Wesley, che avverte questa presenza tra di loro, credendo di essere solo un ripiego per l’uomo che ormai ama con tutto se stesso. 

“Amerò sempre Shannon. Sarà sempre una parte di me. E, Wesley, senza di lei, non credo che avrei mai avuto il coraggio di amarti. Per merito suo, so che quello che sento per te non sparirà. Anche se tu te ne andrai.”
Adesso anche lui stava piangendo. La verità delle sue stesse parole gli ferì il cuore e lo riempì con la sicurezza dei suoi sentimenti per Wesley e il terrore della loro sincerità.
“Anche se esci da questo letto e te ne vai, ti amerò per il resto della vita. Shannon se n’è andata e non ho mai smesso di amarla.”
Travis non riusciva più a vedere chiaramente Wesley attraverso le lacrime. “Non smetterò mai di amarti, Wesley. Mai. Anche se te ne vai.” 

Bellissimi anche i capitoli dedicati ai figli di Travis. 
Caleb, il quattordicenne cresciuto troppo in fretta che nonostante le azioni di bullismo che deve subire a scuola per la relazione del padre con Wesley, accetta Wesley nella loro vita, vedendo rifiorire suo padre, ritornando anche a lui a essere, finalmente, un adolescente alle prese con la prima cotta. 
Il silenzioso Mason, con la sua capacità di essere in simbiosi con il mondo che osserva attentamente e la sua esuberante gemella Avery, con l’argento vivo addosso proprio della loro madre, determinata e cocciuta esattamente come lei. 
E poi ci sono Wendy, la vulcanica sorella di Travis che lo ha aiutato a superare i momenti più difficili dopo la scomparsa di Shannon, spina nel fianco durante le sue cadute ma sempre pronta a incoraggiarlo verso questo nuovo amore, e l’irriverente Jason Baker, miglior amico di Travis che, dopo un’iniziale rottura, diventerà una presenza preziosa nella vita che questi due uomini vogliono costruire insieme.
E come il cambiamento delle stagioni, questo libro ci racconta, pagina dopo pagina, il cambiamento che avviene in tutti questi personaggi, talvolta difficile e doloroso, tanto da farci male al cuore, fino a quando una nuova stella ci illumina con la sua bellezza, portando nuova consapevolezza e gioia, abbattendo tutti i muri e guardando con speranza il futuro.
Delicatezza, dolcezza, passione, ironia e una sensibilità fuori dal comune. Brandon Witt è tutto questo in ogni parola che scrive, in ogni frase piena di significato e di grande emozione. Il vissuto che si mescola con la creatività narrativa, portandoci a livelli così alti da sentirci in cielo tra le stelle ad ammirare questi due uomini così reali, vivi, incredibili, e che mi hanno regalato (a proposito, grazie, Brandon!) uno dei primi baci più belli che io abbia mai letto. 
Grazie, Travis e Wesley, per questa bellissima storia. 
Grazie ancora, Brandon, per essere l’autore meraviglioso che sei. 


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