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Recensione: "For real" (Spires Universe) di Alexis Hall

Titolo: For real
Titolo originale: For real
Autore: Alexis Hall
Trad.: Chiara Messina
Editore: Triskell Edizioni 
Genere: Contemporaneo/BDSM 
Pagg.: 386 
Data di uscita: 18 maggio 2018
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Sinossi 
Laurence Dalziel è stanco e sfiduciato. Per lui, la scena BDSM non riserva più alcuna sorpresa. A sei anni di distanza dalla sua ultima relazione, ha quasi raggiunto i quaranta e ne ha piene le tasche del suo ruolo da sottomesso. 

Poi incontra Toby Finch. Diciannove anni. Indomito, impetuoso e vulnerabile. Tutte cose che Laurence non ricorda di essere mai stato. 

Toby non sa chi vuole essere né cosa vuole fare, ma sa, con tutta la sicurezza della sua gioventù, di volere Laurie. Lo vuole in ginocchio. Vuole infliggergli dolore, vuole che supplichi, vuole che si innamori di lui. 

L’unico problema è che, sebbene Laurie sia disposto a concedergli il proprio corpo, lo stesso non vale per il suo cuore. Perché Toby è troppo giovane, pieno di fervore, troppo facile da ferire. E il sentimento che c’è tra loro — per quanto giusto possa sembrare — non è destinato a durare. Non può significare nulla. 

Non può essere reale. 

Recensione 

"I am tired, I am weary 
I could sleep for a thousand years 
a thousand dreams that would awake me 
different colors made of tears..."
 Venus in furs, Velvet Underground

Tutto è cominciato quando Alexis Hall ha scritto e pubblicato "Glitterland". Dopo averlo letto, ricordo di aver provato un vago senso di timore, una strana vertigine che, un po' codardamente, avrei preferito evitare. Mi succede, di solito, quando uno scrittore — che in modo quasi ineluttabile finirò poi con l'amare — decide di giocare a moscacieca con i suoi lettori. Il perché è presto detto: la possibilità di ritrovarmi in mezzo a un labirinto di parole e suggestioni mi spinge verso il confine tra la comprensione e il contrasto. Insomma, lo smarrimento mi affascina. Almeno fino a quando non mi sentirò in dovere di rispettare un patto che so di aver stretto, in segreto e al buio, con l'autore, con la sua storia e i suoi personaggi. Perché al fondo di ogni narrazione è collocata una risposta o, meglio ancora, una o più domande in attesa di essere svelate, o molto più semplicemente immaginate e formulate. A scanso di equivoci, confesso, forse non senza una punta di ingenuo romanticismo, di considerare i libri — e persino i romance! — come l'apparizione improvvisa di un riparo. So che il rischio di cadere in una retorica tanto facile quanto insidiosa è alto, ma penso sia capitato a noi tutti, almeno una volta nella vita, di avere tra le mani un libro che ci ha concesso l'opportunità di maturare e migliorare; un libro che ci ha rivelato chi siamo, e chi siamo anche a nostra insaputa; un libro in grado di ferirci e di curare, al contempo, la ferita inferta. Da qualche parte, tra le pagine di quei romanzi che abbiamo letto, si nascondono delle domande scritte apposta per noi, rivolte a ognuno di noi, ai nostri stati d'animo e alle nostre ragioni. 
Il disorientamento emotivo, però, si è fatto più intenso quando la stessa vena poetica che come un flusso impetuoso scorre in "Glitterland" è ricomparsa in "Come un'alluvione", raggiungendo e forse anche superando le vette della produzione precedente. Edwin e Adam, i due protagonisti del racconto, trasmettono un senso di dolente bellezza suscitando una serie infinita di sentimenti ed emozioni. La scrittura di Alexis Hall si muove attraverso sonorità malinconiche su cui vigila un pensiero audace e attento, che insegue e spinge la parola a fondo, sino a ricongiungerla con la sua origine, perché "la parola è più della cosa". 
Poi è arrivato "For real". Mentre lo leggevo, pensavo banalmente che fosse un libro bellissimo. Soltanto a lettura ultimata, mi sono resa conto di essermene innamorata in modo irrimediabile: nel momento in cui ho iniziato a scomporlo e ricomporlo, sono riuscita a decifrare quelle domande indirizzate a me, emerse lungo un racconto inesausto e ricco di conflitti e contraddizioni, di crepe e singolarità. 

Non vi nascondo che sto cercando di resistere a ogni tentazione di enfasi, ma non ho dubbi sul fatto che "For real" sia diventato per me, in qualche misura, un libro importante. Anzi, lo è, perché mescola un'intensità rara e acuminata con il battito dell'accelerazione del sangue e la tensione continua fra le illusioni e la sostanza inafferrabile delle cose. "For real" è uno di quei romanzi in cui la vita — per un attimo — racconta se stessa, come un sogno che proietta un desiderio e ci restituisce una prospettiva diversa. A partire dal titolo, che trovo efficacemente sintetico, emblematico e quindi significativo. La storia di Laurie e Toby è a tutti gli effetti una storia di invenzione, eppure, il suo autore, senza tradire l'intima natura del genere di cui scrive, esprime la volontà di aderire alle ambiguità, alle fragilità e alla profonda complessità del reale. Laurie e Toby sono due personaggi fittizi che, per un momento, ci fanno entrare in un segmento di tempo e in un mondo immaginario nel quale ci si può identificare, in cui è possibile riscoprire e riconoscere i propri desideri e le proprie speranze. Perché Laurie e Toby sono alla ricerca, più o meno inconsapevole, di concretezza e verità e della possibilità di liberarsi dai loro fantasmi. 


"Glitterland", "Come un'alluvione" e "For real" appartengono alla serie Spires, le cui storie, autoconclusive e indipendenti l'una dall'altra, sono accomunate da uno scopo ben preciso, che non rappresenta mai la ricerca di un effetto fine a se stesso, quanto piuttosto il tentativo riuscito di descrivere temi, personaggi e valori umani. 

Credo valga la pena di notare come la scena iniziale di "For real" sia simile a quella di "Glitterland". La sovrapposizione del tutto priva di leziosaggine non è soltanto una sorta di filo conduttore dell'universo creato dall'autore, ma rimanda anche e soprattutto al senso condiviso e universale della vita. È pacifico che sperimentiamo e viviamo situazioni e avventure simili, quello che ci differenzia l'uno dall'altro è per prima cosa il corpo, diverso nelle sue forme e nelle sue funzioni, e poi la mente e il cuore. Non abbiamo cioè lo stesso modo di pensare, di sentire e fantasticare; possiamo anche agire o decidere di agire seguendo percorsi affini, ma saranno sempre diverse le intenzioni, così come svariati e difformi saranno le cause e gli effetti. Alexis Hall, nella ripetizione di storie, fatti ed eventi, coglie gli aspetti e le caratteristiche che rendono unici gli individui, preservando la loro indubbia e immutabile autenticità. Ed è una cosa bellissima. E reale. 
"For real" è, quindi, un romance notevole, per la trama in sé costituzionalmente romantica e per la struggente contrapposizione su cui sono costruiti i due personaggi principali. Perché, cosa possono avere in comune Laurie, un chirurgo trentasettenne, colto, benestante, flemmatico ed esperto quanto basta negli affari della vita, e Toby, un diciannovenne sbarbatello, apparentemente senza arte né parte, per certi versi innocente e con un carattere selvaggio ed esuberante? Una risposta c'è, ed è il sesso. Perché Laurie è un sub maturo e consapevole e Toby un dom vivace, volenteroso e, poco ma sicuro, alle prime armi. 

Ho sempre trovato il BDSM difficile da narrare perché bloccato, a volte, in luoghi comuni, stereotipi e cliché stancanti, noiosi e abitati da idee fisse, le quali non sempre rispondono a verità. Alexis Hall riesce a vedere quello che c'è, a descrivere con una sensibilità fuori dall'ordinario la passione feroce e malinconica di due uomini dalle voci differenti. Riesce a trovare zone misteriose e oscure all'interno di una relazione, quella tra dom e sub, capovolta, stravolta, sensualissima e sfrontata nelle immagini, nei pensieri, nei dialoghi e nel ritmo. Senza dimenticare la tenerezza, l'amore, la compassione e, prima di ogni cosa, il senso e il diritto alla libertà. La libertà di essere, di scegliere, di offrire all'altro ciò di cui ha bisogno — potere, dominio, dolore, arrendevolezza, obbedienza e sottomissione —, la libertà di affermare la propria individualità, spogliata da sovrastrutture e aspettative inverosimili. Così, anche se Laurie è un sub, non per questo è remissivo, condiscendente e dimesso nella vita di tutti i giorni; e anche se Toby è un dom, non per questo è autoritario, arrogante, prepotente, né tanto meno un pericoloso maniaco del controllo. Ed è una cosa bellissima. E, di nuovo, reale. 

Ma "For real" non è soltanto un erotico/bdsm unico nel suo genere, è anche una bellissima storia d'amore e, in un certo senso, un romanzo di formazione, con i cambiamenti psicologici che coinvolgono Laurie e soprattutto Toby. Un personaggio straordinario, quest'ultimo, la cui fierezza, indipendenza e passione ricordano vagamente l'imperfetta eroina d'altri tempi Jane Eyre. L'imperfetto Toby è, a modo suo, un piccolo grande eroe che non si dimentica più. 

Al di là della cornice tipica del romance entro cui è inserita, quella di Laurie e Toby è una storia di vicinanza, di intimità, di complicità e fiducia conquistata giorno dopo giorno. Le pagine più belle, intense e avvolgenti nascono da rivelazioni improvvise, dalla descrizione di atmosfere ora felici ora dolorose, da istantanee di un passato ingombrante, che ritorna sotto forma di frammenti opachi ma pur sempre vivi. 
Le scene più profonde nascono dalla risoluzione dei conflitti, che nulla hanno a che vedere con il potere sessuale o il desiderio di manipolare. I momenti più divertenti nascono dalle raffigurazioni brevi e incisive dei personaggi secondari, mirabilmente caratterizzati. 
Ma ancora più irresistibile è il modo in cui Alexis Hall narra l'incontro di due solitudini, portando alla luce le contraddizioni dovute alla differenza d'età e a un divario generazionale che, in teoria, dovrebbe allontanare i protagonisti anziché avvicinarli. A dispetto di tutto, però, i motivi di incompatibilità diventano un terreno solido su cui imparare ad amare per non sentirsi perduti e finiti, per scoprirsi imperfetti. 
Questo è forse il tratto distintivo del libro: Laurie e Toby ci mostrano che i modelli e le rigide norme sociali non possono compromettere il loro senso di completezza; le barriere culturali non possono ostacolare la loro capacità di compiere scelte autonome. Con coraggio quindi decidono di mettersi in gioco. E assecondando la volontà di provare e il desiderio di sperimentare imparano a capirsi, ad accettare gli aspetti che li caratterizzano e li rendono persone reali.

Ho apprezzato e amato la cura con cui "For real" è stato pensato, intessuto e costruito: la struttura del romanzo ci dà la misura di quanto siano potenti l'intreccio esistenziale e amoroso, la minuziosa e avvincente analisi psicologica dei personaggi, la descrizione dei paesaggi, ogni parola e ogni frase. Il punto di vista in prima persona, infatti, alternato tra Laurie e Toby ci offre anche un'alternanza di tipo verbale, e quindi fortemente introspettiva. Così, Laurie narra la sua parte della storia adoperando il passato, un momento storico e di vita entro cui è effettivamente imprigionato e intrappolato come un fragile e ghiacciato lichene delle nevi. A Toby invece è affidato il tempo presente, una terra di mezzo in cui è totalmente immerso come un qualsiasi diciannovenne di oggi, ferito e vulnerabile, in fuga da un vissuto doloroso e terrorizzato da un futuro lontano e incerto. 

Il talento di Alexis Hall vibra nella sua capacità di esprimere la sfuggente e poetica mutevolezza della vita, nella disarmante onestà con cui conquista da subito il lettore, nella scrittura sicura ed elegante. Il suo talento vibra nella meravigliosa e attenta traduzione di Chiara Messina
Alexis Hall appartiene a una categoria di scrittori M/M nei fatti molto più rara di quanto non si creda: quella dei creatori fuori dal coro. E io amo, davvero, amo chi ha il coraggio di rischiare, di sfidare con slancio e passione le regole e le convenzioni, chi mette tutto se stesso nella creazione di un romanzo disegnando personaggi perfetti nella loro umanità. Amo chi non teme di mettersi in gioco, chi vuole raccontare l'amore nei suoi molteplici aspetti — anche i più complessi e articolati — con un'ironia disincantata rivoluzionando la tradizione senza snaturarla. Comprendendo quella zona sfumata in cui luci e ombre si incontrano, si intrecciano e non si lasciano più andare. Credo sia una cosa bellissima, travolgente e irrimediabilmente reale. 
E poi – sarà strano? – mi piace quella sua esitazione. 
Ogni cosa che dico è una scelta da parte sua, un passo che decide di compiere. 
È così che so che è tutto reale per lui. E che tutto diventa reale per me.

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2 Commenti

  1. Un post molto interessante,non è un genere di libri che leggo solitamente ma questo autore così fuori dal coro mi ha incuriosito e come dici tu l'aver il coraggio di esporsi e rischiare merita una possibilità no?�� grazie per la passione che trasmettono queste parole

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    1. Sì, lo consiglio davvero a chiunque. Dovrebbero leggerlo tutti, perché ha una grazia e una voce inconfondibile. Grazie mille, Silvia <3

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