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Recensione: "Interludio" (Serie The Executive Office #1.5) di Tal Bauer

Titolo: Interludio
Titolo originale: Interlude
Serie: The Executive Office #1.5
Autore: Tal Bauer 
Trad.: Ilaria D'Alimonte
Editore: Triskell Edizioni
Genere: Contemporaneo/Azione/Political thriller
Pagg.: 216
Data di uscita: 16 dicembre 2019 
Link per l'acquisto: Triskell - Amazon

Sinossi 
Prima che Ethan ritorni a Washington…
Prima che diventi il First Gentleman di Jack…
Ethan e Jack trascorrono il loro primo Natale insieme.
Un salto indietro a quel periodo festivo e ai primi passi incerti della loro relazione, mossi sotto i riflettori di tutto il mondo.

Tre mesi dopo il suo trasferimento forzato a Des Moines, Iowa, Ethan inizia a sentirsi schiacciato dalle pressioni dovute alla sua relazione con Jack, il Presidente degli Stati Uniti d’America. Le sue settimane sono scandite dai giorni passati a Des Moines, a indagare su crimini finanziari, e dai weekend che riesce a trascorrere con Jack nella capitale. I media seguono ogni sua mossa, i colleghi lo evitano e la solitudine lo fa stare male.
A Washington, Jack cerca di mettere in piedi un’alleanza globale per sconfiggere il Califfato, mentre il mondo sembra più interessato a distruggere la sua vita privata. L’ostilità lo circonda da ogni angolo del globo, ma un’offerta a sorpresa del presidente Sergey Puchkov pare gettare le timide basi per un’alleanza… e forse per un’amicizia.
Mentre Ethan si ritrova coinvolto in un’indagine che lo colpisce troppo nel profondo e Jack cerca di trovare un equilibrio tra il guidare il mondo libero e tenere viva la loro relazione, i due uomini dovranno affrontare il nuovo significato del loro legame, e dove ciò li porterà. 

Recensione 
Abbiamo detto addio a Jack e Ethan, il primo presidente degli USA ad avere accanto non una first lady ma un "first gentleman", già qualche mese fa. È stata una sorpresa, almeno per me, scoprire di “Interludio”, una breve storia ambientata ancor prima del secondo volume della serie di Tal Bauer, quando Ethan era un agente trasferito a Des Moines nel campo dei crimini finanziari e Jack aveva appena iniziato la guerra contro il terrorismo insieme al presidente Puchkov.
Il titolo è quindi perfetto per questa novella, che è un po' l'incipit di tutti gli avvenimenti che accadranno nel corso dei volumi successivi e di cui non scriverò nulla in caso qualcuno non abbia ancora terminato la serie.
Sono stata contenta di ritrovare Jack e Ethan. Devo dire che The Executive Office non è la mia serie preferita: trovo i due protagonisti, sia qui sia negli altri volumi della serie, tra i più sdolcinati – troppo sdolcinati, in questo caso. Ci sono momenti in cui, mi dispiace ammetterlo, ho roteato gli occhi. Forse la vita mi sta rendendo cinica, ma dirsi ti amo durante ogni telefonata e ogni incontro, essere così dolci l'uno con l'altro, lo trovo un po' noioso. Forse, però, è proprio ciò di cui i lettori sognatori hanno bisogno, e il mondo, addirittura. Di certo, se vi piacciono le coppie romantiche e che colgono qualsiasi occasione per dirsi quanto si amano, Ethan e Jack sono perfetti per voi.
Andando oltre questo aspetto, come detto Jack è alle prese con l'accordo con Puchkov e l'inizio della guerra. Il momento dell'insicurezza, dei dubbi, della speranza: ha preso la decisione giusta? La collaborazione con il presidente russo funzionerà? E la guerra contro il terrorismo? Quanti dei suoi soldati cadranno? Quante persone soffriranno? Qualcuno arriverà a odiarlo per la scelta presa? E Ethan? Lo incolpa per avergli in pratica strappato il lavoro dei suoi sogni? Ha fatto coming out rivelando la loro storia senza prima chiedergli cosa ne pensasse, credendolo morto... lo perdonerà mai?
Ethan, invece, è in un periodo in cui si alternano momenti di felicità e altri di nostalgia. Il suo nuovo capo sembra odiarlo – se potesse non avere più Ethan tra i piedi ne sarebbe senz’altro felice – e il caso che sta seguendo è molto più complesso di come appare. Inoltre, essere da solo a Des Moines senza l'uomo che ama e senza i suoi amici non è facile, ma cosa accadrebbe se lasciasse il lavoro? Forse, però, per Jack ne vale la pena. Di certo, la lontananza e le difficoltà di avere una relazione a distanza sono ciò che serve per rendere il rapporto più solido, una certezza per il futuro. 

Trovo “Interludio” un po’ forzato, ma probabilmente è ciò che serve per comprendere meglio il rapporto tra il presidente e il suo agente segreto, e sicuramente può essere letto proprio per ciò che è: una pausa, diciamo così, dedicata completamente alla relazione tra i due protagonisti, ben amalgamata, di certo, con l’inizio della guerra e il caso di Ethan.
Nel complesso, posso dire che mi è piaciuto e che va letto per comprendere ancora di più Jack e Ethan e la loro storia d’amore, una storia scandalosa agli occhi di molte persone, simbolo di speranza e pace per tante altre. Considerando, soprattutto, tutto ciò che abbiamo “vissuto” noi lettori nel corso della serie: trepidazione, paura, disperazione, speranza, gioia e poi di nuovo paura. Esatto, non è stata una lettura semplice e spesso anche poco realistica, a parere mio, ma vivere Jack ed Ethan lontano da sparatorie, bombe, pericolo di morte è senza dubbio incantevole, soprattutto per chi li ha amati dall’inizio alla fine della serie. Ethan e Jack si amano alla follia, sono seriamente devoti l’uno all’altro, sempre pronti a sorreggersi anche se lontani. 
È una novella dall’atmosfera natalizia, ricca d’amore, senza tralasciare però i dubbi che tormentano i due protagonisti. Ma, come già detto, Jack e Ethan si amano alla follia e ogni dubbio è nullo a confronto del loro amore disperato e devoto. 

Girando su se stesso, Ethan vide Jack che usciva dal SUV e Scott, incazzato e con gli occhi fuori dalle orbite, che balzava giù dal sedile del passeggero cercando di raggiungerlo. Le auto si affollarono intorno al SUV vuoto, agenti in borghese si misero a correre per circondarlo. Nulla di tutto quello aveva importanza. Jack stava correndo verso di lui. Ethan lasciò cadere il borsone e lo incontrò a mezza strada, lo strinse tra le braccia mentre le mani di Jack gli prendevano il viso. Un respiro spezzato, i loro occhi che s’incrociavano, e poi si baciarono, uniti e vicini come potrebbero essere due persone. Il bacio scese nell’animo di Ethan, e poi ancora più giù, divenendo un qualcosa di cosmico, qualcosa che ridefinì le orbite e rubò il potere del sole.

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