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Recensione: "Rebound" (Serie Hockey Arcobaleno #1) di L.A. Witt

Titolo: Rebound
Titolo originale: Rebound 
Serie: Hockey Arcobaleno #1 
Autrice: L. A. Witt 
Trad.: Cornelia Grey 
Editore: Self-published 
Genere: Contemporaneo/Sportivo 
Pagg.: 326  
Data di uscita: 17 marzo 2020  
Link per l'acquistoAmazon - Disponibile in KU 

Sinossi 
Un padre single quarantenne, una star dell’hockey di poco più di vent’anni, e un sacco di casini. Cosa potrebbe andare storto? 

L’agente Geoff Logan ha già abbastanza problemi. Il suo stipendio da poliziotto e la pensione da Marines non sono sufficienti per sbarcare il lunario. Ha ferite di guerra e demoni che non hanno intenzione di andarsene. I suoi figli adolescenti sono, beh, degli adolescenti, e sono furiosi perché ha lasciato il fidanzato che adoravano. Non gliene va bene una. 

L’attaccante dei Seattle Snowhawks, Asher Crowe, ha tutto. Una paga a sei zeri. Una villa vicino al lago. Una relazione stabile e amorevole con un ragazzo stupendo. Almeno, è quello che il mondo crede. Fra le mura di casa, sta vivendo l'inferno e, quando finalmente trova il coraggio di lasciarlo, il suo ragazzo rifiuta di accettare la fine della loro relazione. 

Una chiamata alla polizia, e le strade di Geoff e Asher si incrociano. Ma la scintilla che scocca fra loro è una semplice questione di attrazione? Spiriti affini? O solo una coppia di cuori solitari alla ricerca di una distrazione eccitante? 

E, anche se non fosse solo attrazione fisica, esiste davvero un futuro per due uomini che appartengono a mondi tanto diversi, soprattutto quando il passato torna a bussare alla porta? 

Avvertenze: violenza domestica, stress post-traumatico. 

Recensione 
Quando sentiamo parlare di un prestante giocatore di hockey — e non di un giocatore qualunque, ma di una stella nascente che tutti dicono essere destinato a diventare il prossimo Crosby o Gretzky —, un giovane ventenne che non ha alcuna paura a farsi sotto con gli avversari e non disdegna le risse in campo, non prendiamo nemmeno in considerazione l'idea che possa essere vittima di violenza domestica, eppure...
Quando sentiamo parlare di un aitante poliziotto quarantenne, ex Marine, abituato ad agire con determinazione e a scegliere missioni che lo vogliono sempre in prima linea, non prendiamo nemmeno in considerazione l'idea che possa essere vittima di violenza domestica, eppure... 

L.A. Witt, come in molti suoi altri lavori, ci invita ad aprire gli occhi sugli stereotipi e sui pregiudizi con cui entriamo in contatto solitamente. In "Rebound" affronta il tema degli abusi domestici, ricordandoci che chiunque potrebbe essere una vittima, anche la meno probabile per il nostro immaginario. Ci rendiamo conto che la violenza non si riduce esclusivamente a un atto fisico; in alcuni casi è soprattutto di tipo psicologico, ma non per questo è meno devastante. Crea una ferita nell’animo di chi subisce l’abuso che difficilmente riuscirà a rimarginarsi, anche a distanza di tempo. Un percorso oltremodo difficile e costellato di dubbi e timori. 

Asher e Geoff affrontano, pian piano e appoggiandosi l’uno all’altro, la nuova quotidianità che stanno faticosamente cercando di riprendere, allontanandosi per poi ritornare con coraggio sui propri passi perché la paura in cui vivono non può determinare il loro futuro.
La scelta stilistica — che amiamo particolarmente — di alternare i due punti di vista ci dà l’opportunità di conoscere nel profondo questi due uomini, segnati da persone le quali hanno considerato la loro bontà d’animo come una debolezza da sfruttare per lasciar emergere il proprio ego: attraverso l'assoggettamento fisico, emotivo, psicologico ed economico, hanno creato un rapporto (se tale si può considerare) in cui la vittima teme, e crede, di non essere mai all’altezza dell’altro.
La violenza domestica è un argomento che ci sta particolarmente a cuore. La casa, la famiglia, dovrebbe essere un porto sicuro al quale ritornare, non una prigione di terrore! Ognuno ha il diritto di esprimersi, di essere considerato unico e speciale e di sentirsi accettato. 

Geoff e Asher scopriranno che anche per loro sentirsi amati, accettati e al sicuro non è una mera un’utopia. Solo aprendo il proprio cuore e mettendo sul piatto tutte le loro debolezze, capiranno che l’amore incondizionato e senza recriminazioni esiste davvero. 
Nonostante provengano da mondi diversi, nonostante la differenza di età, nonostante il loro passato e le loro ferite, stare insieme non è solo possibile... è giusto.
 
Mi trovai stretto nell’abbraccio più confortante che avessi mai ricevuto. Non mi sentivo soffocato, in trappola o giudicato... appoggiarmi a lui e lasciarmi andare fu un tale enorme sollievo che fui sorpreso che non mi cedessero le ginocchia. E al tempo stesso sapevo, sapevo che se fosse successo lui non mi avrebbe lasciato cadere.

Abbiamo apprezzato il fatto che la narrazione non sia particolarmente angst — L.A. Witt ha scelto di alternare il tema della violenza con scene di estrema dolcezza, forte passione e momenti divertenti. A tal proposito, le due co-protagoniste femminili, la partner di Geoff e la sua ex-moglie, sono semplicemente fantastiche! 

Tranquilliziamo coloro che non sono fanatici dei libri sportivi perché l’hockey fa solamente da sfondo a questa dolcissima storia d’amore, anche se — va detto — chiunque di noi vorrebbe avere al proprio fianco dei compagni di squadra così protettivi come lo sono quelli di Asher Crowe.
Asher e Geoff, d'altro canto, ci hanno regalato la loro umana fragilità, condividendo con noi la loro vita. A noi lettori non resta che accoglierli e ascoltare cosa hanno da dirci.

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