Siamo felici e onorate di ospitare sul blog Martin Wilson, autore di "Quel che dicono tutti" (recensione qui), che ha accettato con generosità di rispondere ad alcune domande sul suo libro, sulla sua carriera di scrittore e sui suoi progetti futuri. Martin ci ha regalato delle risposte splendide, che sottolineano la bellezza delle piccole storie: affrontano temi universali che hanno il potere di parlare al cuore di tutti. 

Vogliamo ringraziare la casa editrice Triskell Edizioni per aver pubblicato "Quel che dicono tutti", un vero e proprio gioiellino di genere YA, e ringraziamo Chiara Messina per il suo prezioso, attento e serio lavoro di traduttrice e per il tempo che ci ha concesso: ha il merito di averci fatto scoprire il talento di Martin Wilson e di aver tradotto l'intervista in inglese, rendendola indubbiamente migliore. Grazie davvero, Chiara!
La nostra gratitudine, infine, va a Martin, che si è reso disponibile per un'intervista appassionata a cui tengo davvero molto. Spero che conquisti anche voi.
E, come sempre, buona lettura a tutti!

Parlarci un po' di te! Da quanto tempo scrivi? 
Can you tell us a little bit about yourself and how long you’ve been writing? 

Scrivo seriamente dai tempi del college, da quando avevo circa 21 anni. Ho seguito dei corsi di scrittura creativa e ho avuto un insegnante che mi ha incoraggiato molto. In effetti, ho scritto il primo capitolo di "Quel che dicono tutti" sotto forma di racconto mentre studiavo all'università.
Sono nato in Alabama. Dopo aver frequentato il college Vanderbilt, ho conseguito un master in scrittura creativa presso l'Università della Florida. Poi mi sono trasferito ad Austin, in Texas, dove ho vissuto per 5 anni. Nel 2003 mi sono trasferito a New York City e da allora vivo qui. 

I have been writing, seriously, since college, when I was about 21. I took creative writing courses and a teacher was very encouraging. Actually, the first chapter of Quel che dicono tutti started as a short story I wrote while at the university.
I was born in Alabama. After college at Vanderbilt University, I got my MFA in creative writing from the University of Florida. Then I moved to Austin, Texas where I lived for 5 years. In 2003, I moved to New York City and I have been here ever since.

Innanziutto, voglio dirti che "Quel che dicono tutti" è davvero un romanzo fantastico! Mi ha emozionato moltissimo. Lo leggevo e percepivo una profonda familiarità: mi ha fatto riaffiorare tanti ricordi legati alla mia adolescenza. Qual è stata la sua genesi? 
I want to say Quel che dicono tutti is really amazing! I have so many feelings about this book-reading it I felt so intimate, and it reminded me of my teenage years. What was the genesis of this book? 
Thank you! I love hearing that. That is exactly what I want readers to feel. 

Grazie! È bello sentirtelo dire. Sono proprio queste le emozioni che voglio suscitare nei lettori. 
Il libro è nato come racconto. Ho sempre amato i personaggi, così, quando ho trovato un agente, è stato lui a incoraggiarmi a trasformarlo in un romanzo. Pensavo ad Alex e Henry e volevo sapere cosa il futuro avesse in serbo per loro dopo la fine del racconto. Volevo saperne di più anche su James. Qual era la sua versione della storia? Da lì è stato un crescendo.
In un romanzo si parte sempre dai personaggi, e anche se imperfetti — e lo sono sempre — devi amarli abbastanza da restare con loro per molto tempo mentre scrivi. Non inizio dalla trama, davvero, solo dai personaggi, e il resto viene da lì. 

Thank you! I love hearing that. That is exactly what I want readers to feel.
The novel started as a short story. I always loved the characters, so when I found an agent, he encouraged me to start a novel. I thought about Alex and Henry, and wanted to know what was next for them, after the short story ended. Also, I wanted to know more about James. What was his side of the story? And the novel grew from there. 
A novel always starts with characters, and, even if flawed (as they always are), you must love them enough to stay with them for a long time as you write. I don’t start with a plot, really, just characters, and the rest goes from there. 

"Quel che dicono tutti" dice moltissimo su quello che significa essere adolescenti. Credo che Alex, James, Nathen e tutti gli altri personaggi siano davvero vividi e indimenticabili. Quale aspetto è stato più entusiasmante e stimolante scrivere? 
So, there is so much about what it means to be a teenager in Quel che dicono tutti. Alex, James, Nathen and all the other characters are so vivid and unforgettable to me. Which aspects of them did you find the most exciting and challenging to write about? 

Mi è particolarmente piaciuto scrivere del percorso di Alex: guardarlo sbocciare mentre capiva sempre di più chi era veramente. E senza ombra di dubbio è stato divertente scrivere dello sviluppo della sua relazione con Nathen. Forse Nathen è un po' frutto di fantasia, ma mi è piaciuto da morire stare a guardare Alex mentre trova la sua strada nel mondo e alla fine anche gentilezza, accettazione e persino un amore romantico. E il viaggio di James è stato altrettanto avvincente, ma, certo, la sua storia è diversa. Ma mi è piaciuto guardarlo avanzare lentamente verso una relazione più forte con Alex. Verso un amore fraterno. 

I especially enjoyed writing about Alex’s journey, watching Alex blossom, as he realized more and more who he was. And of course it was fun to write about his growing relationship with Nathen. Perhaps Nathen is a bit of a fantasy, but I loved seeing Alex find his way in the world, and to finally find kindness and acceptance and even romantic love. And James’s journey was as equally compelling, but of course his story is different. But I loved watching him inch toward a stronger relationship with Alex. Brotherly love. 

Uno degli aspetti più belli di "Quel che dicono tutti" è che gli eventi si svolgono nel Profondo Sud, il che mi ha davvero sorpreso: è la prima volta che mi capita di leggere un romanzo YA con questo tipo di ambientazione. Cosa ti ha spinto a sceglierla e in che modo ha influito sulla trama? 
One of the really exciting things about Quel che dicono tutti is that it takes place in the South, which really surprised me, because I've never read a YA with that setting. Why did you choose this kind of setting and how much this kind of setting affects the plot of the novel? 

Sono cresciuto nel Sud, quindi credo sia per questo motivo che l'ho scelto come ambientazione. È il posto che conosco meglio. Ma è un tipo diverso di Sud se lo si paragona, ad esempio, a quello descritto da William Faulkner e da Eudora Welty nelle loro opere. Tuscaloosa, dove sono cresciuto, è una città, non un ambiente rurale. Volevo dunque mostrare un Sud differente, un Sud più vario. Nessuno dei personaggi dei miei romanzi vive in una fattoria!
Inoltre, il Sud è indubbiamente più conservatore, e questo avrebbe reso Alex ancora più isolato e solo, perché l'omosessualità è ancora problematica per alcune persone che vivono lì (ovunque, in verità, a vari livelli). Ed è soprattutto preoccupante il periodo in cui il romanzo è ambientato. Non lo indico mai, ma è compreso plausibilmente tra il 1989 e il 1990. È stato quando l'epidemia di AIDS stava devastando la comunità gay. E per un adolescente gay, che viveva in quel periodo, era un po' terrificante. Le persone omosessuali erano temute, evitate, demonizzate. 

I grew up in the south, so I suppose that is why I set it there. It’s the place is know best. But it’s a different kind of south compared to, say, the works of William Faulkner and Eudora Welty. Tuscaloosa, where I grew up, is a city—it’s not a rural setting. So I wanted to show a different south, a more diverse south. No one lives on a farm in my novels!
Also, the south is of course more conservative, so that would make Alex feel even more isolated and alone, because homsexuality is still problematic to some people there (everywhere, really, to varying degrees). And especially troubelsome when the novel is set. I never name the time, but it’s probably 1989-1990. That was when the AIDS epedemic was still ravaging the gay community. And to a teeanger, living in those times, being gay was a bit terrifying. Gay people were feared, shunned, demonized. 

Qual è stata la parte più bella da scrivere, o qual è la tua preferita, in "Quel che dicono tutti"? 
What would you say was the best thing or your favorite about writing Quel che dicono tutti? 

Mi è davvero piaciuto raccontare la storia d'amore tra Alex e Nathen. Ma ho anche adorato Henry, il modo in cui riesce a fare amicizia con entrambi i fratelli e, si spera, a trovare la sua strada nel mondo. Mi è piaciuto mostrare la tenerezza e la gentilezza in un mondo che è anche pieno di orrore. 

I really loved writing the love story between Alex and Nathen. But I also loved Henry, and how he came to befriend both brothers, and to hopefully find his way in the world. I loved showing the tenderness and kindness in a world that is also full of awfulness.

Leggere YA Lgbtqia può avere un grande impatto sugli adolescenti. Che tipo di feedback hai ricevuto da loro e dagli adolescenti Lgbtqia? Pensi sia importante che gli autori raccontino storie a tematica Lgbtqia? E se sì, perché? 
Reading Lgbtqia+ YA can have a big impact on teens. What kind of feedback have you gotten from teens and Lgbtqia+ teens? Do you think it is important for authors to tell Lgbtqia+ stories, and why? 

Ho ricevuto feedback meravigliosi! Mi è stato detto che il mio libro ha aiutato le persone ad accettarsi per quel che sono, le ha aiutate a sentirsi meno sole. È bello sentirselo dire. Se da adolescente avessi potuto leggere dei libri come il mio, credo che mi sarebbe stato d'aiuto per conoscere e capire molto prima il vero me stesso. Mi avrebbe dato un sostegno indispensabile.
Quindi, sì, è MOLTO importante leggere storie a tema Lgbtqia. Devi avere la possibilità di rispecchiarti nell'arte, nella cultura popolare, che si tratti di libri, di televisione o di film. Una volta cresciuto, era di questo che avvertivo la mancanza. C'erano pochi esempi da seguire. Ora, per fortuna, ce ne sono davvero tanti. Spero che questo semplifichi la vita dei giovani Lgbtqia di oggi. 

I have gotten wonderful feedback, saying that my book helped people come to terms with who they were, helped them feel less alone. I love hearing that. If I had been able to read books like mine when I was a teenager, I think it would have helped me realize my true self a lot sooner. It would have given me some much-needed comfort.
So, yes, it’s VERY imporant to tell Lgbtqia+ stories. You need to see yourself reflected in art, in popular culture, whether it’s in books, television, or film. That was lacking when I grew up. There were few role models. Now, thankfully, there are so many. I hope this makes life easier for younger Lgbtqia+ people growing up today. 

Quali sono i tuoi romanzi YA Lgbtqia preferiti?
Do you have top favourite Lgbtqia+ YA books? 

Sebbene non sia classificato come YA, uno dei primi romanzi gay che ho letto è stato "Dream Boy" (qui) di Jim Grimsley. È stato dolce e allo stesso tempo triste, e mi ha emozionato tantissimo perché, mentre leggevo, riconoscevo alcuni aspetti di me stesso nei personaggi gay (inoltre, è ambientato nel Sud). Mi ha aiutato a dichiararmi. Avevo 22 anni, un po' in ritardo, ma era il 1995! Anni fa! Haha.
Altri libri YA gay che amo sono "Two Boys Kissing" (qui) di David Levithan, "Playing by the Boos" (qui) di Chris Shirley, "Anything Can Happen"  (qui) di Will Walton, "The Art of Starving" (qui) di Sam J. Miller. 

Ultimamente non ho letto molta fiction di genere YA, ma sono sicuro che ci sono tantissimi romanzi in circolazione che aspettano di essere scoperti. 

Quali sono i tuoi progetti futuri? Pensi di scrivere più romanzi YA Lgbtqia? Magari un sequel di "Quel che dicono tutti" (per favore! Abbiamo bisogno di una serie sulla crescita e maturazione di Alex)? 
What do you have in store for the future? Do you think you’ll write more Lgbtq+ YA in the future? A sequel to Quel che dicono tutti, maybe (please! We need a series about Alex growing up!)? 

Buffo che tu lo chieda. Bene, il mio secondo romanzo è stato pubblicato negli Stati Uniti nel 2017. Si intitola "We Now Return to Regular Life" (qui), ma è molto diverso dal mio primo romanzo e non è stato ancora pubblicato in Italia.
Ma il mio prossimo libro, di cui ho già scritto la prima metà, è una sorta di sequel temporale di "Quel che dicono tutti". Con ciò intendo dire che si svolge a Tuscaloosa tra il 1990 e il 1991, un anno dopo "Quel che dicono tutti". 
Il personaggio principale è un ragazzo gay (non dichiarato) di nome Miles, al suo anno da junior nello stesso liceo di "Quel che dicono tutti". Alex è invece un personaggio secondario, un senior nella stessa scuola superiore. Quindi immagino di poter affermare che sto scrivendo una sorta di sequel, e i lettori vedranno quello che Alex sta facendo come studente del quarto e ultimo anno della sua high school. (Potrebbe esserci un piccolo cameo di James e Nathen — staremo a vedere.) Ma per lo più il romanzo parla di Miles e del suo viaggio. E direi che per quanto io veda molto di me in Alex e James, Miles è probabilmente quello che più si avvicina alla scrittura di un personaggio autobiografico. Il romanzo parla anche di film, del desiderio che si prova verso ragazzi eterosessuali, di amicizia, e include un'intera sceneggiatura che parla della fine del mondo. 😊

Martin Wilson biografia 
Martin Wilson è nato a Tuscaloosa, in Alabama. Ha conseguito una laurea in letteratura alla Vanderbilt University e una laurea magistrale all’Università della Florida, dove uno dei suoi racconti ha vinto un Henfield/Transatlantic Review. Vive a New York. Quel che dicono tutti è il suo romanzo di debutto. 

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