Le nostre serate al
Bulls non sono cambiate molto nell'ultimo anno. C’è la sola
differenza che i The Skulls suonano quasi tutte le sere e durante la
pausa Nick ci raggiunge al nostro solito tavolo. Dico solito perché
grazie al fatto che sono il compagno del leader della band, io e i
ragazzi abbiamo il tavolo riservato. Oh
sì, ringraziatemi, ragazzi!
‹‹Allora,
Dylan,›› mi dice improvvisamente Lily, la voce alta per
sovrastare la musica. ‹‹Tra qualche giorno è San Valentino.››
Strabuzzo gli occhi.
‹‹Già ,›› faccio io, poi riprendo a bere la mia birra. I miei
amici scuotono la testa, James ride anche. ‹‹Hai già pensato
cosa regalare a Nick,›› mi chiede?
‹‹Ah,››
faccio. ‹‹Beh, ancora no.››
‹‹Quattro
giorni, Dy,›› mi fa notare Matt. ‹‹Devi iniziare a pensarci
su.››
Oh, merda. Come se
non avessi già abbastanza ansia. In realtà , avevo già pensato di
fare una sorpresa a Nick, organizzargli qualcosa di speciale. Il
problema è che proprio non so cosa. Non ho mai festeggiato San
Valentino. Non ho mai avuto prima una relazione che sia durata più
di un mese. Che diavolo si regala al proprio compagno per il giorno
degli innamorati? Fiori e cioccolatini? Un bigliettino tutto cuori e
baci?
Mi volto verso
l’unico amico a cui possa chiedere consiglio, dato che James non ha
mai neanche provato ad avere una relazione e Danny è… beh,
sfortunato. Ha rotto con l’ennesimo ragazzo solo qualche mese fa.
‹‹Matt, cosa hai regalato a Lex per il vostro primo San
Valentino?››
Matt
sorride orgoglioso prima di rispondere: ‹‹Un completino intimo.
Le stava da Dio! Aveva questo reggiseno di pizzo…››
Di
sottecchi, vedo Lex roteare gli occhi e Danny sbuffare. ‹‹Un
completino intimo,›› lo interrompe lui guardandolo con un
sopracciglio alzato. ‹‹Con un reggiseno.››
‹‹Certo,››
risponde Matt annuendo, poi beve un sorso della sua birra.
‹‹Matt,
te l’ho chiesto per prendere spunto!›› esclamo esasperato. ‹‹Ti
pare che possa regalare a Nick un reggiseno di pizzo?››
‹‹Ah,››
fa lui, quasi sorpreso della sua stessa stupidità . ‹‹No,
certo.››
‹‹Amico,
hai sbagliato persona,›› mi dice poi James. ‹‹Non dovresti
chiedere a Danny, gay e con una lista di fidanzati lunga quanto la
Costituzione degli Stati uniti d’America?›› Danny si avvicina a
James per dargli un buffetto dietro la nuca, mentre Matt ridacchia.
‹‹Beh…
Ok, non hai tutti i torti,›› rispondo. ‹‹Quindi, Danny? Cosa
posso regalare a Nick?››
‹‹Vediamo,››
inizia lui pensieroso. ‹‹Di sicuro qualcosa di suo interesse, che
gli piaccia.››
‹‹Che
dimostri il tuo amore,›› aggiunge Lily.
‹‹Sì,
qualcosa di romantico,›› continua Lex. ‹‹Qualcosa che gli
ricordi costantemente che lo ami. Che…››
Lex
continua a parlare, ma io non sto più ascoltando. Oddio, sto andando
in panico. Non ho mai fatto nulla del genere. Va bene, ci siamo
scambiati dei regali a Natale e per il suo compleanno sono andato sul
sicuro, visto che mi aveva fatto capire con poca sottigliezza che
desiderava il nuovo CD del suo cantante preferito. Ma qualcosa di
romantico? Oh, cazzo. È lui quello romantico tra noi, è lui che
dedica canzoni! Come possono competere con questo? Dannazione!
‹‹Ma
io non ne sono capace!›› sbotto riscuotendomi.
‹‹Questo
non è vero,›› mi dice Danny, dandomi un paio di pacche sulla
gamba. ‹‹Non devi fare nulla che tu non abbia già fatto. Quante
volte gli hai portato la colazione a letto? O gli hai preparato una
cena con tanto di candele?››
‹‹Danny
ha ragione,›› gli dà corda Lily. ‹‹Ricordi quando gli hai
fatto trovare i biglietti per il vostro primo viaggio insieme? Sul
letto? Questi sono tutti gesti romantici.››
‹‹Cazzo,
non lo so, ragazzi.›› Se qualcuno, un anno fa, mi avesse detto
che sarei stato nervoso per un maledetto regalo di San Valentino, gli
avrei consigliato di farsi controllare da uno psichiatra. Come se non
bastasse, la voce di Nick dal palco saluta il pubblico, l’esibizione
è terminata. Ciò vuol dire che io non posso più chiedere consiglio
ai miei amici, visto che tra poco ci raggiungerà . Dio Santo, chi
cazzo me lo ha fatto fare di iniziare una relazione? Era così bello
quando non avevo stronzate simili a cui pensare. Giusto? Beh, no. Non
è giusto. Non cambierei mai la mia vita con quella che avevo prima.
Non riesco neanche a ricordare com’era prima di incontrare Nick.
Ecco, è come se la mia vita fosse iniziata quella domenica al Castle
Rock State Park, con il nostro primo bacio.
‹‹Perché
ti preoccupa tanto questa storia di San Valentino?›› mi chiede
poi Matt. Eccola, l’unica domanda a cui non voglio, non posso
rispondere. I miei amici mi conoscono troppo bene – lo apprezzo,
davvero, ma certe volte vorrei non fosse così.
Lexis mi scruta con
attenzione. La sua empatia la rende una psicologa dannatamente brava,
anche questo è un punto a mio sfavore. ‹‹Allora, qual è il vero
problema?››
‹‹Lex, non ho
bisogno di essere psicoanalizzato. Sul serio,›› rispondo secco,
ma lei inarca un sopracciglio.
‹‹Credevo avessi
imparato che confidarti con i tuoi amici sia la cosa migliore da
fare.››
Ah,
fanculo. D’accordo, forse ha ragione. Ho questo dannati dubbi che…
non lo so, mi stanno divorando. ‹‹Va bene,›› dico allora.
‹‹Ieri stavo cercando qualcosa nell’armadio. Ho trovato una
scatola, gli ho dato un’occhiata e c’erano alcune cose di Nick.››
‹‹Quali
cose?››
‹‹Lettere.
Oggetti vari. Tutte cose che riguardano Sonny.››
‹‹Oh,
Dy,›› fa Lily, poggiandomi una mano sul ginocchio.
‹‹Non
volevo sbirciare, ma mi sono incuriosito. Non ho letto le lettere,
non mi sembrava giuso farlo.››
‹‹Non
puoi cancellarlo dalla sua vita,›› mi fa subito notare Danny.
‹‹Non
ho intenzione di farlo. Ma… è come se il suo fantasma aleggiasse
sempre su di noi, capite?››
‹‹Nick
lo sa?›› mi chiede Matt. Io scuoto la testa. ‹‹Se lo sapesse
ci resterebbe di merda,›› rispondo.
‹‹Dio,
perché devi torturarti così?›› sbotta James.
‹‹Credi
che mi diverta, J?›› replico io.
‹‹Cos’è
che ti preoccupa?›› mi chiede ancora Lex. Quando capisce che non
ho intenzione di rispondere, continua: ‹‹Credi di non essere
all’altezza di Sonny, Dy? Credi che Nick non ti ami quanto amava
lui?››
Sentirlo
dire da qualcun altro oltre che nella mia testa, fa un male cane.
Annuisco. ‹‹Un paio di cene e un viaggio non potranno mai
competere con tutto questo,›› confesso alla fine.
‹‹Nick
e Sonny sono stati insieme per tanti anni, Dylan. Voi state insieme
da dieci mesi.››
‹‹Lo
so. A volte penso che sono solo la seconda scelta. In fondo, è
proprio così, no? Se lui non fosse morto…››
‹‹Ehi,
ragazzi.›› La voce di Nick mi arriva dalle spalle e mi zittisco
di colpo. Mi volto verso di lui, il suo sguardo e il suo sorriso mi
abbagliano. Dio, cos’ho fatto per meritarmi quest’uomo? Nick mi
raggiunge per sedersi sulle mie gambe, il suo braccio dietro il mio
collo, il mio intorno alla sua vita. ‹‹Di cosa parlavate?››
ci chiede dopo un casto bacio sulle labbra.
‹‹Cinema!››
risponde James con una voce stranamente squillante. Oh sì, non
sembra proprio una bugia, amico! Per fortuna, Nick ci casca.
‹‹Ascolta,
Dy,›› mi dice poi, ‹‹so che per San Valentino volevi fare
qualcosa di speciale, ma mi hanno appena detto che dobbiamo suonare.
Fanno una serata a tema, mi dispiace. È il nostro primo San
Valentino.››
‹‹Oh,››
faccio, sinceramente dispiaciuto. ‹‹Beh, lo capisco. Davvero,››
gli dico dopo un po’.
‹‹Guarda
che l’ho capito che ti dispiace.››
‹‹Ehi,
va bene,›› lo rassicuro accarezzandogli una guancia. ‹‹Ãˆ il
tuo lavoro.›› Nick mi sorride, poi mi bacia. Questa volta, il
bacio non ha proprio nulla di casto.
‹‹Un
giorno ci farete morire di diabete,›› sento James commentare, ma
chi se ne frega. Io continuo a baciare il mio uomo.
***
Apro lentamente gli
occhi, sbattendo più volte le ciglia. Nel silenzio che mi circonda,
riesco a sentire il vento dall’unica finestra della stanza.
Silenzio. Beh, non proprio. Dalla mia destra proviene il leggero
russare di Nick, che dorme beato. È steso sulla pancia, un braccio
sotto il cuscino e l’altro sul mio stomaco.
Le
coperte gli coprono solo metà schiena, quindi le spalle nude, larghe
e possenti sono ben visibili. Mi posiziono su un fianco così da
poterlo guardare bene, il suo braccio scivola involontariamente
intorno alla mia vita. Con un dito traccio delicatamente le linee del
suo viso squadrato, coperto da un filo di barba.
Non
posso fare a meno di sorridere, come sempre quando sono insieme a
Nick. Conviviamo da due mesi, ma sembra sia da tutta la vita. Perso
nei ricordi dei nostri momenti più felici, lascio scivolare il dito
fino al solco tra le scapole e gli do un leggero bacio sulla nuca.
Nick grugnisce, facendomi ridacchiare. Poi, le sue dita sul mio
fianco si muovono con energia, facendomi il solletico.
‹‹Nick! Nick,
smettila!›› esclamo tra le risate. Nick si volta, un sorriso
luminoso e divertito sul viso, mi spinge sulla schiena e si mette a
cavalcioni su di me, continuando a farmi il solletico. ‹‹Basta…
Nick!››
‹‹Buongiorno,››
dice ridacchiando, senza smettere di muovere le sue dita su di me. Io
mi contorco sotto di lui, fin quando prendo un profondo respiro e
faccio forza sulle gambe e sulle braccia per ribaltare la posizione.
‹‹Buongiorno,››
gli faccio eco, e subito dopo gli mordo una spalla, facendolo
sibilare. ‹‹Dobbiamo proprio parlare di questa tua mania di farmi
il solletico appena svegli.››
‹‹Mi piace
vederti ridere,›› risponde con un ghigno. ‹‹Ãˆ un buon modo
per iniziare la giornata.››
‹‹Io conosco un metodo migliore.›› Mi stendo quasi completamente su di lui,
facendo pressione sulla sua eccitazione mattutina, e lo bacio
languidamente. ‹‹Non sei d’accordo?›› sussurro sulla sua
bocca schiusa.
Nick risponde
facendo scivolare le sue mani lungo la mia schiena, fino ad insinuare
le dita dentro ai boxer. Nel suo sguardo, prima allegro e divertito,
c’è una scintilla di lussuria.
Oh sì, si prospetta
proprio una bella giornata.
‹‹Buongiorno,
ragazzi,›› ci saluta James quando entriamo in cucina.
‹‹Ciao, J,››
ricambio allegro, mentre Nick, sorridente, inizia a preparare il
caffè. Io vado a sedermi di fianco al mio migliore amico, il cui
sguardo si ferma sul mio collo. ‹‹Cosa?›› gli chiedo
assottigliando gli occhi.
‹‹Hai un enorme
succhiotto sul collo,›› risponde con un ghigno. Sento Nick
ridacchiare.
Immediatamente
mi porto una mano sul collo, poi scrollo le spalle. ‹‹Abbiamo…
perso un po’ il controllo, prima.››
‹‹Questo
è un eufemismo,›› replica James roteando gli occhi. ‹‹Credo
vi abbiano sentiti anche i nostri vicini. Mai pensato di
insonorizzare la stanza?››
‹‹Perché
dovremmo farlo? Sono sicuro che ti piace sentirci,›› gli dice
Nick strizzandogli un occhio. Si siede accanto a me e mi bacia la
guancia prima di passarmi una tazza con il caffè.
Di
solito, quando il sabato mattina non vado in redazione, io e Nick
andiamo a fare qualche arrampicata o una corsa. Questa volta, però,
ho altri progetti.
‹‹Tra
poco devo uscire,›› dico e subito dopo bevo un altro sorso di
caffè, in attesa dell’interrogatorio di Nick.
Nick
è un tantino geloso. Va bene, Nick è molto
geloso. Non l’avrei mai immaginato, ma è anche territoriale.
Sarebbe capace di tatuarmi in fronte “proprietà di Nick Parker”.
Al Bulls non c’è un cliente abituale che non sappia che sono il
suo compagno e se un ragazzo ci prova con me? Tragedia. L’ho
imparato a mie spese.
Stavamo
insieme da circa tre mesi quando capii che un Nick geloso non solo è
stranamente irrazionale, ma anche dannatamente eccitante. Eravamo al
Bulls – tanto per cambiare –, i The Skulls avevano appena finito
di esibirsi quando una mano si posò sulla mia vita. Credevo fosse
Danny, invece era un ragazzo che non avevo mai visto. Mi salutò con
un semplice ciao e un occhiolino. Beh, non ero mai stato rimorchiato
da un uomo prima di allora, quindi rimasi scioccato e vagamente
compiaciuto quando mi propose di bere una birra insieme. Un classico.
Sentii i miei amici sbuffare e ridacchiare intorno a me. Io stavo per
reclinare l’invito, avevo dimenticato del tutto che la sua mano era
ancora sul mio fianco, quando sentimmo una specie di grugnito. Nick
era dietro di noi, gli occhi assottigliati, le braccia incrociate, il
petto gonfio. Sembrava si stesse preparando a una battaglia. Sentii
James sussurrare un “ops” divertito.
‹‹Lascia
immediatamente in pace il mio ragazzo,›› disse Nick con tono
duro, sorprendendomi non poco.
‹‹Nick…››
Provai a dire qualcosa, non sapevo ancora bene cosa avrei detto, ma
ci provai. Solo che Nick aveva lo sguardo fisso sulla mano che ancora
mi stringeva il fianco. Così, la prese e la allontanò con forza.
‹‹Ehi,
amico, datti una calmata!›› esclamò il tizio, intimorito.
‹‹Vattene,››
gli ordinò semplicemente Nick, lo sguardo che avrebbe potuto
incenerire l’intero locale, e lui fu abbastanza intelligente da
eseguire. Io ero sconvolto. Primo, perché un ragazzo voleva
rimorchiarmi. Secondo, perché Nick aveva appena fatto una scenata di
gelosia e, per quanto sconvolgente, la cosa mi piacque. Parecchio.
Soprattutto per quello che ne seguì, cioè un bacio rovente e
possessivo che lasciò i nostri amici a bocca aperta. E una scopata
che non dimenticherò mai.
‹‹Eh?
Dove dovresti andare?›› Ecco che inizia, un po’ curioso e un
po’ infastidito perché non ne sapeva nulla fino a qualche secondo
fa.
Conoscendolo,
ho preparato in anticipo le mie risposte. Basta che non lo guardi
negli occhi, altrimenti due secondi e capirebbe che gli sto mentendo.
‹‹Devo
incontrare il capitano dei Gators, della San Francisco State
University,›› rispondo, poi bevo un sorso di caffè.
‹‹E
quando lo hai deciso?››
‹‹Ho
ricevuto un messaggio dal capo, ieri pomeriggio.›› Altro sorso.
James ci guarda divertiti e visto che potrebbe mandare a monte il mio
geniale piano gli do un calcio da sotto il tavolo. Fa una smorfia ma
per fortuna non emette suoni. Bravo, ragazzo.
‹‹Non
mi hai detto nulla, però,›› continua Nick. ‹‹Dylan,
guardami.››
Mi
ero preparato anche a questo, quindi mi concentro più che posso e lo
guardo. ‹‹Non ti ho detto nulla perché subito dopo il messaggio…
mi hai distratto e ho dimenticato di dirtelo.››
Nick
si mordicchia il labbro inferiore, sicuro come la morte sta pensando
a come l’ho scopato sulla scrivania della nostra camera. Io
accavallo le gambe, perché ora ci ho pensato anch’io.
‹‹Cazzo,
siete irrecuperabili.›› La voce di James fa sobbalzare entrambi.
Io riprendo a bere il mio caffè e Nick lascia cadere l’argomento.
Lex dice che la gelosia di Nick è dovuta alla sua precedente perdita
e al timore che io un giorno possa voler sperimentare
altro.
In effetti, è
qualcosa di cui io e Nick abbiamo parlato spesso. Ogni volta gli dico
che non mi importa di non aver avuto altri uomini nella mia vita
perché voglio solo lui, ma quel tarlo proprio non lo lascia in pace.
Ma lo capisco, perché è ciò che faccio io quando si tratta di
Sonny. Può assicurarmi quante volte vuole che mi ama. Diavolo, io lo
so che mi ama, ma nessuno mi impedirà mai di pensare che, in fondo,
sono solo la seconda scelta.
Ho
dovuto chiedere aiuto a Phil e Derek – cugini di Nick e componenti
della band – per questo regalo, ma alla fine ci sono riuscito. Non
sapevo in quale negozio andare, a chi rivolgermi. Non sapevo neanche
se i plettri si potessero personalizzare. L’idea mi è venuta
soltanto ieri, guardandolo suonare seduto sul nostro letto, una
matita tra le labbra, i capelli scompigliati per tutte le volte che
ci aveva passato una mano. Ed è stato proprio un bene, perché San
Valentino è domani e stavo iniziando ad andare in crisi. Quando il
commesso mi fa vedere il plettro ne resto meravigliato. È
bellissimo, rosso lucido come la chitarra, le nostre iniziali scritte
in nero, piccole e ondulate. Non so se gli piacerà , magari è una
stronzata e non avrà nulla a che fare con ciò che gli organizzava
Sonny, ma mi piaceva l’idea che, durante i concerti, Nick avesse
qualcosa di nostro.
****
Mentre
Nick è in cucina che mi aspetta per andare insieme al Bulls io
telefono a Phil, con un pizzico di ansia. Ho messo il plettro in un
cofanetto nella custodia della chitarra e ho paura che, nella foga
del momento, Nick non lo veda.
Phil
risponde al secondo squillo e io inizio a blaterare.
‹‹Gliel’ho
messo nella custodia della chitarra,›› ripeto ancora. Phil
sbuffa, io non posso biasimarlo. ‹‹Se non lo vede, tu o Derek
dovete fare in modo che lo trovi. Chiaro? Ottimo, a stasera.››
Chiudo la telefonata e torno in cucina. Nick e James stanno
parlottando a bassa voce, le teste vicine.
‹‹Ehi,
sei pronto?›› mi chiede Nick appena mi vede. Io annuisco. ‹‹Mi
dispiace dover lavorare, stasera.›› Questa sarà la quinta volta
che me lo dice, da questa mattina.
‹‹Lo
so, ma non preoccuparti,›› gli dico accarezzandogli un braccio.
‹‹Ma
volevo portarti al Castle Rock, dove ci siamo dati il primo bacio.
Sai, è il nostro posto speciale.›››
‹‹Oh,
Nick, sei così dolce. Recupereremo, ok?›› Lo bacio, leccandogli
il labbro inferiore e lui geme.
‹‹Ok,››
risponde con un sussurro, poi mi morde gentilmente le labbra.
Salutiamo James, che ci raggiungerà più tardi con Danny e Lily,
mentre Matt e Lex, beh… anche loro devono festeggiare il giorno
degli innamorati.
Il
locale è decorato a tema, ci sono palloncini rossi a forma di cuore
e su ogni tavolino una rosa rossa e una candela.
‹‹Dio
mio, quanta sdolcinatezza,›› dice James quando ci sediamo al
nostro tavolo.
‹‹Un
giorno, amico mio, troverai una donna per la quale perderai la
testa,›› replica Danny. ‹‹Allora vedremo se la penserai
ancora così.››
Io
e Lily ridacchiamo mentre James fa una falsa espressione inorridita.
Da qui non sono riuscito a vedere se Nick ha o meno trovato il mio
regalo e sono un po’ agitato. Forse più di un po’, perché
quando sento la voce di Nick il cuore inizia a battere troppo
velocemente. Saluta il pubblico, augura a tutti una buona festa degli
innamorati e inizia una sorte di inno all’amore, ricordando che è
il sentimento più intenso che esista al mondo. Poi, improvvisamente,
fa il mio nome… e mi invita sul palco.
Con
non poco imbarazzo, raggiungo il mio compagno a passi veloci e appena
sono di fronte a lui, Nick mi prende il viso tra le mani e mi bacia,
con passione, amore, desiderio. Il locale si riempie di fischi e
applausi, ma io e Nick continuiamo a baciarci fin quando entrambi
restiamo senza ossigeno. Solo quando si allontana da me, noto che ha
il mio regalo stretto in una mano.
‹‹Lo
hai visto,›› dico stupidamente.
Nick
annuisce con un largo sorriso, la felicità brilla nei suoi occhi.
‹‹Non…
non ero sicuro che ti sarebbe piaciuto.››
‹‹Ãˆ
bellissimo,›› mi risponde. ‹‹E poi dici che non sei
romantico, eh? Grazie, amore mio.›› Mi schiocca un altro bacio
sulle labbra, poi riprende a parlare. ‹‹Ho anche io una sorpresa
per te.››
‹‹Davvero?››
chiedo stupito. Mi guardo intorno, curioso. Nick scuote la testa,
divertito. Dopodiché, fa un cenno a suo cugino. Derek si alza dalla
sua postazione, non vedo cosa fa visto che ci dà le spalle ma quando
si volta di nuovo, sul muro dietro il palco si accende un’intensa
luce bianca. Nick mi prende una mano e mi accarezza il dorso con il
pollice, poi si avvicina al microfono e inizia a cantare. Nello
stesso istante, una serie di immagini iniziano a scorrere sul muro.
Dio Santissimo, siamo noi. Nostre foto, di alcuni momenti che abbiamo
vissuto in questi dieci mesi. Un bacio sulla cima della montagna che
abbiamo scalato allo Yosemite Park; stretti in un abbraccio vicino a
un fiume, il giorno del nostro primo campeggio; una foto di noi stesi
sul divano, la mia testa sul suo petto, le sue dita tra i miei
capelli; il giorno del mio compleanno, poi il suo; il nostro primo
Natale insieme; il bacio nella Kiss Cam allo stadio, un po’
sfocata, perché scattata di impulso da Matt e tante altre. Tutto
questo, con la meravigliosa voce di Nick in sottofondo. Il mio cuore
sta per scoppiare di gioia e non mi importa se sto piangendo davanti
a centinaia di persone, perché sono così dannatamente felice e
innamorato.
Quando
le immagini finiscono, nello stesso tempo in cui Nick smette di
cantare, abbraccio il mio compagno, l’amore della mia vita,
sprofondando il mio viso nel suo collo, anche se siamo un po’
scomodi a causa della chitarra. Non mi importa neanche di questo.
Nick mi avvolge con le sua braccia e mi lascia un bacio delicato sul
collo.
‹‹Ti
amo,›› sussurra al mio orecchio.
‹‹Dio,
Nick. Anch'io, così tanto.›› Vorrei restare qui per sempre,
tra le sue braccia, a singhiozzare perché troppo felice. Ma i The
Skulls devono iniziare la loro esibizione e siamo costretti a
staccarci, non prima di un ultimo dolce bacio, che mi scalda dentro
come un fuoco.
Quando
torniamo a casa – da soli, credo che James e Nick si siano
accordati in precedenza – non lascio al mio uomo neanche il tempo
di entrare che lo attiro a me e lo bacio con urgenza. Nick ricambia
con lo stesso impeto, chiudendo la porta con un piede. Lo spingo
indietro, fin quando è bloccato tra me e la porta, e continuo a
baciarlo con passione, la lingua che accarezza con frenesia la sua.
Le mani di Nick mi stringono il sedere, attirandomi ancora di più a
sé per fare aderire perfettamente i nostri corpi.
‹‹Ti
voglio,›› mi sussurra sulla bocca tra un bacio e un altro.
‹‹Mi
hai,›› replico io prima di mordergli il labbro inferiore. Ho
bisogno di sentire la sua pelle sulla mia, quindi gli sfilo la
maglia, mentre Nick si toglie le scarpe con difficoltà . Lo stesso
faccio io mentre lui mi sbottona la camicia per poi gettarla sul
pavimento. Mi inarco, facendo strofinare le nostre erezioni e insieme
mugoliamo.
Nick
porta le sue mani sotto il mio sedere e con forza mi prendere in
braccio. Io incrocio le gambe dietro la sua schiena, le mani sulla
sua nuca. Non smettiamo mai di baciarci mentre Nick ci porta in
camera da letto. Neanche quando mi stende delicatamente sul letto o
quando, a cavalcioni su di me, inizia a slacciarmi i jeans, mentre io
gli stringo le spalle.
L’aria
fredda che mi solletica il sesso dolorosamente eretto viene
immediatamente sostituita dalla bocca calda di Nick, che succhia e
lecca con devozione, facendomi contorcere e gemere. Io gli stringo i
capelli e inizio a spingere nella sua bocca. I gemiti di Nick
rischiano di farmi già venire e non posso permetterlo, voglio averlo
dentro di me, ho bisogno che sia dentro di me.
Gli
tiro leggermente i capelli e Nick si allontana dal mio sesso con un
ultimo erotico risucchio. La sua bocca è rossa e gonfia, i suoi
occhi dilatati e di un verde più scuro. Oh, è così dannatamente
eccitante.
Mi
metto sulle ginocchia per slacciargli i pantaloni, Nick è costretto
ad aiutarmi perché le mie mani tremano troppo. Quando è
completamente nudo, accarezzo ogni singolo centimetro del suo corpo,
beandomi della sua pelle, del suo calore, della sua bellezza.
Allungo
la mano verso il comodino, prendo il lubrificante e glielo porgo, poi
mi stendo di nuovo sulla schiena. Le dita di Nick si fanno strada
dentro di me con delicatezza e reverenza, quasi, mentre ci baciamo
con dolcezza mista a passione. Ormai pronto, faccio pressione sulle
spalle di Nick, che si mette seduto e con una mano mi tira su di sé.
Mi guarda come se fossi la cosa più bella che avesse mai visto, io
lo guardo, lo accarezzo e lo bacio perché è la cosa più preziosa
che abbia mai avuto. Seduti uno sull’altro, le gambe e le braccia
intrecciate dietro le nostre schiene, uniamo i nostri corpi alla
perfezione. Con lui dentro di me, con la sua bocca sulla mia, mi
sento in paradiso.
Ci
muoviamo lentamente, ci accarezziamo e ci baciamo per protrarre
questo momento il più a lungo possibile, mentre ci sussurriamo
quanto ci amiamo. Poi, arriviamo al punto in cui tutto è troppo, le
sensazioni, le emozioni. Le spinte si fanno più veloci, i gemiti
diventano urla di piacere e gridiamo i nostri nomi.
Sento
il membro di Nick pulsare dentro di me e poi esplodere il suo
piacere. Pochi secondi dopo che la sua mano ha impugnato il mio
sesso, vengo tra le sue dita e sul suo petto.
Restiamo
abbracciati per lunghi, intensi minuti, i corpi bollenti e sudati, i
respiri affannati. Un ultimo bacio languido e ci stendiamo di fianco,
fronte contro fronte, abbracciati, in un silenzio appagante.
Passa
qualche minuto prima che Nick, dopo un po’ di esitazione trasparita
dal suo sguardo, mi dice d’un fiato: ‹‹Qualche sera fa, al
Bulls, ti ho sentito parlare con i ragazzi di Sonny.››
Ah,
merda. Quindi,
aveva solo finto di aver creduto a J. ‹‹Nick…››
‹‹Ascoltami
prima dire qualsiasi cosa, ok?›› Poggia una mano sulla mia
guancia e riprende: ‹‹Posso capire i tuoi dubbi. Non ti ho reso
le cose facili all’inizio, ma mi hai chiesto tu di parlarti di
lui.››
‹‹Ne
avevi bisogno, tesoro.››
‹‹Ma
ti faceva male e non me lo hai detto.››
‹‹Non
volevo ferirti.››
‹‹Non
lo avresti fatto,›› replica, guardandomi con tenerezza. ‹‹Non
puoi paragonare la nostra relazione con quella che avevo con Sonny,
Dylan. Non è giusto per te e non lo è per noi.››
‹‹Ãˆ
solo che… non posso fare a meno di pensare che se lui fosse ancora
vivo, noi non saremmo qui, ora.››
‹‹Ma
non lo è,›› dice senza un attimo di esitazione, e Dio mi fa
male. Mi fa male averlo messo in questa situazione. ‹‹Sonny è il
mio passato, amore. Tu sei il mio presente e il mio futuro. Sai
quanto mi senta fortunato?›› continua. ‹‹Tu non sei la mia
seconda scelta, Dylan. Tu sei la mia seconda occasione, di essere
felice, di vivere ancora una volta un amore così… strabiliante,
incondizionato.››
‹‹Dio,
Nick…›› Non so cosa dire, riesco solo a perdermi nel suo
sguardo e stringerlo di più.
‹‹Io
ti amo, Dylan.››
‹‹Non
l’ho mai messo in dubbio,›› rispondo con tono serio, sicuro.
‹‹Allora…
non te lo dimostro abbastanza? Forse dovrei…››
‹‹Ehi,
ehi,›› lo interrompo, accarezzandogli la guancia. ‹‹Non
pensarlo neanche, ok? Ti prego.›› Mi avvicino ancora di più per
dargli un leggero bacio sulle labbra. ‹‹Tu me lo dimostri ogni
volta che mi baci,›› gli do un altro bacio, indugiando un po’
di più sulla sua bocca, ‹‹ogni volta che mi sorridi,›› gli
accarezzo il labbro con la punta della lingua, ‹‹ogni volta che
mi guardi.›› Questa volta, lo bacio con più passione. Al sorriso
sincero di Nick, al suo sguardo luminoso, al suo abbraccio ricco
d’amore capisco, finalmente, che non ho nulla di cui preoccuparmi
se non di rendere felice questo meraviglioso uomo che è tra le mie
braccia.
FINE
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Biografia
Antonella Pellegrino ama la sua città , il calcio, viaggiare e leggere. La sua passione più grande, e spesso anche cura contro la tristezza, è la scrittura. Ha scritto il suo primo racconto a undici anni e da allora non ha più smesso. La sua testa è quotidianamente occupata da ragazzi un po’ folli che le tengono sempre compagnia e, a volte, la fanno impazzire.
Biografia
Antonella Pellegrino ama la sua città , il calcio, viaggiare e leggere. La sua passione più grande, e spesso anche cura contro la tristezza, è la scrittura. Ha scritto il suo primo racconto a undici anni e da allora non ha più smesso. La sua testa è quotidianamente occupata da ragazzi un po’ folli che le tengono sempre compagnia e, a volte, la fanno impazzire.
2 Commenti
❤❤ che bella!Ritrovarli di nuovo insieme in questo capitolo mi ha commossa! Non credevo mi fossero mancati tanto... e niente, devo rileggere la loro storia a questo punto.
RispondiEliminaDylan e Nick si fanno amare davvero facilmente <3 sono dolcissimi e mettono di buon umore <3 rileggerli fa bene allo spirito ^_^
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