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Recensione: "Panni Sporchi" (Serie Tucker Springs #3) di Heidi Cullinan

Titolo: Panni Sporchi 
Titolo originale: Dirty Laundry 
Serie: Tucker Springs #3 
Autrice: Heidi Cullinan 
Trad.: Raffaella Arnaldi 
Editore: Triskell Edizioni 
Genere: Contemporaneo 
Pagg.: 213 
Data di uscita: 19 ottobre 2017 
Link per l'acquisto: Triskell Edizioni - Amazon

Sinossi 
Il vero amore non sempre scorre dritto come un fiume limpido. Ma a volte sporcarsi è già metà del divertimento.
Adam Ellery, dottorando in entomologia, incontra Denver Rogers, una massa di muscoli sexy, il quale senza grande sforzo si sbarazza dei confratelli ubriachi che stanno dando fastidio ad Adam nella lavanderia automatica di Tucker Springs.
I ringraziamenti si trasformano presto in flirt, e poi, per la gioia di Adam, in sesso rovente consumato sul tavolo della lavanderia.
Anche se il suo lavoro come buttafuori in un bar gay gli concede sempre ampia scelta tra svariati secchioni sexy, Denver non riesce a togliersi il ragazzo dalla mente. Adam sembra aver bisogno di giocare pesante, proprio come Denver, ed è difficile dire di no a un’accoppiata così perfetta.
Ma Adam non è solo timido: soffre di disturbo ossessivo-compulsivo e di ansia, problemi che hanno rovinato la sua precedente relazione. E sebbene Denver sia in grado di sollevare un mucchio di studentelli come fossero pesi liberi, ha alle spalle un passato di abusi e, inoltre, prova terrore all’idea di prendere il diploma. Né Denver né Adam hanno voglia di mettere in mostra i propri panni sporchi, ma per poter stare insieme dovranno vuotare il sacco. 

Recensione 
Grazie a Triskell Edizioni, ritorniamo per la terza volta a Tucker Springs, la ridente cittadina circondata dalle montagne che ci aveva già fatto battere il cuore con Farsi forza (recensione qui) e Un'occasione di seconda mano (recensione qui),  i precedenti volumi della serie. 

Incontrerai l’uomo giusto in lavanderia”. El ci aveva scherzato su nel secondo libro, prendendo in giro il suo miglior amico Denver, e rimane esterrefatto quando questi gli racconta di aver veramente incontrato un ragazzo in una lavanderia e che non è stata la solita avventura di una notte come tutte le altre.
Ma perché Adam Ellery è così diverso da tutti gli altri studenti universitari, che bazzicano il Light Out, e dei quali si è subito allegramente dimenticato dopo il primo approccio? Saranno stati gli occhi forse, che lo hanno guardato non solo con riconoscenza, ma concedendogli anche il controllo su quanto accaduto tra loro sopra un tavolo in una lavasecco? Oppure il fatto che Adam, a differenza degli altri, non lo abbia chiamato il giorno dopo e neanche in quelli seguenti, contravvenendo alla solita routine? Denver non riesce a trovare una risposta, ma sa che da quel giorno trascorso con Adam qualcosa in lui è cambiato, tanto da perdere interesse per ogni ragazzo incontrato al locale dove svolge il lavoro di buttafuori.
Anche Adam non riesce a togliersi dalla testa Denver Rogers. Ciò che è accaduto tra loro va oltre ogni comprensione e schema vitale che segue rigidamente da sempre. La sua vita si divide tra le lezioni che tiene come insegnante dottorando in entomologia, il laboratorio e la sua casa, in cui si è trasferito da alcune settimane dopo aver abbandonato quella che condivideva con i Bacarozzo Boys, i suoi colleghi di laboratorio. Una casa che nessuno può visitare. Il suo disturbo ossessivo-compulsivo non gli permette di condividere i suoi spazi, che devono essere puliti in modo maniacale e sistemati secondo un ordine che solo lui può gestire. E a questo si aggiunge anche l’ansia, la paura che ogni cosa al di fuori dai suoi schemi possa prendere direzioni negative, se non catastrofiche. 
Denver ha qualcosa che lo attrae, come una falena, ricordandogli così la sua specializzazione, ma possiede anche qualcosa che va oltre i suoi rigidi comportamenti, un’incognita che non saprebbe come affrontare. Tuttavia, in quei momenti passati insieme, Adam si è sentito sicuro, protetto, libero da quell’ansia che lo attanaglia sempre, tanto da decidere di incontrarlo di nuovo.
Pur non essendo a conoscenza dei problemi di Adam, Denver riesce a comprenderlo in poche settimane, e questo è più di quanto abbiano fatto i suoi amici dell’università, con i quali ha condiviso gli ultimi anni della sua vita, e ancora più di quanto abbia fatto Brad, l’ex fidanzato, che si crede la cura per quella che definisce la malattia mentale di Adam. Denver rispetta i suoi spazi, organizza gite che non lo mettono in agitazione e soprattutto gli dona momenti di libertà assoluta, attraverso sessioni di sesso BDSM, dove le costrizioni fisiche diventano per Adam la possibilità di annullare, temporaneamente, le costrizioni mentali che lo assillano senza sosta. E quando ogni cosa verrà confessata, si troverà spiazzato da un uomo che non scappa a gambe levate di fronte al suo problema, ma che gli chiede di aiutarlo a capire cosa e come fare affinché la loro storia possa funzionare.
Anche Denver racconterà la sua, di storia, fatta di violenze familiari, che lo hanno spinto ad andarsene via di casa e ad abbandonare il liceo, di un ex fidanzato che ha abusato non solo del suo corpo ma anche della sua mente, e di come sia poi approdato in quella città che ama, così come ama il body building, l'impegno anno dopo anno nel costruirsi un corpo muscoloso, la sua corazza verso una vita che lo ha piegato. Con Adam sente di poter creare qualcosa di bello e di duraturo, vuole progredire per renderlo orgoglioso di stare con lui, accettando di finire il liceo e di prendere la certificazione per diventare personal trainer nella palestra dove si allena. 
Denver e Adam così comprendono di essere arrivati a una svolta decisiva della loro vita e di poter fare affidamento l'uno sull'altro. Nella loro relazione non ci saranno abusi fisici o psicologici, soltanto un sentimento puro che li incoraggerà a combattere tutte le paure, a superarle o a imparare a conviverci, senza che prendano il sopravvento sulle loro vite. Perché grazie all’amore tutto può essere condiviso, basta sorreggersi l’un l’altro. 

Heidi Cullinan si conferma ancora una volta un’autrice di tutto rispetto, in grado di indagare l’animo umano, le paure che ci paralizzano ma che possono essere superate se abbiamo la fortuna, durante il nostro cammino, di incontrare le persone giuste, quelle che riescono a vederci e che, prendendoci per mano, ci restano accanto, in qualsiasi situazione, amandoci anche per i nostri limiti, che sono una parte di noi stessi ma non la totalità dell’insieme.

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