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Recensione: "Aristotle e Dante scoprono i segreti dell'univero" di Benjamin Alire Sáenz


Titolo: Aristotle e Dante scoprono i segreti dell'univero 
Titolo originale: Aristotle and Dante Discover the Secrets of the Universe
Autore: Benjamin Alire Sáenz
Trad.: Marta Maria Casetti
EditoreMondadori
Collana: Oscar Fantastica
Genere: Young Adult
Pagg.: 360
Prezzo ebook: € 9,99 
Prezzo cartaceo: € 19,00 
Data di uscita: 16 novembre 2021
Link per l'acquistoMondadori - Amazon - Ibs 

Sinossi 
La storia di due ragazzi, Ari e Dante, che devono imparare a credere l'uno nell'altro e nel loro legame, se vogliono diventare adulti. In una narrazione che arriva dritto al cuore, Benjamin Alire Sáenz cattura quei momenti che fanno di un ragazzo un uomo, mentre esplora temi come la lealtà e la fiducia, l'amicizia e l'amore.

Dante sa nuotare. Ari no. Dante è colto e sicuro di sé. Ari non conosce abbastanza parole. Dante si perde pensando all'arte e alla poesia. Ari si perde pensando al fratello maggiore in carcere. Tutto farebbe pensare che un ragazzo come Dante, che ha davanti a sé la prospettiva di una vita eccezionale, sia l'ultima persona in grado di rompere il muro che Ari si è costruito attorno. Ma quando si incontrano, Dante e Ari legano subito. Condividono libri, pensieri, sogni, risate. Imparano l'uno dall'altro nuove parole e iniziano a ridisegnare i confini dei loro mondi. Soprattutto, scoprono che l'universo è un posto enorme e difficile. 

Recensione
"Aristotle e Dante scoprono i segreti dell’universo" di Benjamin Alire Sáenz, edito da Mondadori e tradotto magnificamente da Marta Maria Casetti, è uno di quei libri che rimangono impressi nella memoria fin dalle prime parole e che, a partire da lì, arrivano ben presto al cuore, colmandolo di tante emozioni con lo scorrere delle pagine.

Aristotle e Dante sono due adolescenti di quindici anni di El Paso, tanto diversi a un primo sguardo, quanto più simili di quello che si potrebbe pensare. 

Aristotle, Ari per tutti — perché un nome così altisonante è un peso per un ragazzo che dovrebbe aver compreso il senso della vita come il più grande pensatore mai esistito ma che, in realtà, si sente sfuggire dalle mani persino le più basilari situazioni della quotidianità — è un solitario che vede il mondo e non riesce a coglierne il senso: i suoi coetanei fanno discorsi che non gli interessano e che giudica superficiali; i suoi genitori sono un mistero che non riesce a decifrare, tanto da compromettere ogni dialogo e comunicazione con loro; considera la propria vita priva di scopo e noiosa. Tutto questo fino a quando non conosce Dante. Sin da subito i loro nomi diventano motivo di complicità: dalla ridondanza che li contraddistingue scaturiscono le risate, che diventeranno una delle cose più importanti e belle della loro amicizia. 

Dante è l′esatto opposto di Ari: dove Ari è tenebre, Dante è il sole. L'asocialità e l'introversione di Ari si scontrano con l′empatia che Dante dimostra nei riguardi degli altri; la sua chiusura emotiva, infatti, è messa a dura prova dalle continue domande e considerazioni che Dante, invece, non riesce a trattenere: chi siamo?, cosa amiamo?, cosa vuol dire vivere in un mondo dove gli uccelli esistono per insegnarci il cielo e scoprire tutti i segreti che l′universo racchiude? 

Dante inizia ad aprirgli gli occhi su quel mondo che Ari ha visto sempre come un luogo a cui non appartiene. Un posto che non ha mai sentito proprio, un corpo che non ha mai sentito suo, dei genitori così incomprensibili e che forse odia un po’, perché da anni hanno deciso di tenerlo all′oscuro di un segreto che ha segnato la loro famiglia. Dante lo spinge a parlargli di eventi che non ha mai raccontato a nessuno, a osservare le interazioni fra le persone e a valutare per la prima volta ogni cosa non come disturbante o estranea ma come componente essenziale del tutto in cui vive.
Dante, però, dietro tutta la sua luce e sicurezza abbaglianti, nasconde le sue di paure, poiché ha compreso qualcosa di sé stesso che potrebbe portare le persone che ama, i genitori e Ari, il primo miglior amico della sua vita, a odiarlo. 

Con grande sensibilità e un talento unico, Benjamin Alire Sáenz ha scritto un libro bellissimo e fortemente realistico su cosa voglia dire essere adolescenti in un mondo da cui vorremmo essere accettati ma che sfugge al nostro controllo. Un luogo terribile, incomprensibile, uno spazio in cui il futuro appare non solo incerto, ma anche ostinato e invariabile, incapace di cambiare il presente — privo di stimoli e di felicità — che stiamo vivendo. 

Ari ha bisogno di Dante per comprendere che le cose possono cambiare, ma questa consapevolezza lo raggiunge lentamente e senza che lui se ne renda conto. È come un vecchio diario che prima si denigra per gli sciocchi pensieri trascritti da bambino e che man mano si riempie di tutte quelle esperienze e domande proprie di un quindicenne. Parole scritte, o solo pensate, che durante la narrazione trovano le risposte da sempre cercate su sé stesso, sui propri genitori, sul fratello scomparso da anni dai ricordi di tutta la famiglia, e su Dante. Ogni gesto e ogni pensiero trovano man mano il loro posto e il loro significato, superando ogni paura e vergogna con una risata piena di felicità e liberazione. 

Ari e Dante sono due personaggi memorabili. La loro amicizia che si trasforma in amore, il legame che li rende tanto coraggiosi e spinge entrambi ad aprire il cuore o a mettere a rischio anche la propria vita, le loro risate e domande sui segreti dell’universo contagiano persino noi, e ci invitano a spalancare gli occhi per osservare gli uccelli in volo che ci insegnano il cielo. 
Ma questo libro ci ricorda soprattutto cosa vuol dire essere genitori, o  come dovremmo esserlo quando lo diventeremo. I genitori di Ari e Dante ci impartiscono la lezione più importante in materia di paternità e maternità: i figli sono il dono più bello che la vita possa darci, devono essere supportati e amati in ogni situazione, e un bacio, un abbraccio e il dialogo sono fondamentali per farli sentire amati e al sicuro.
E da questi fondamenti impariamo a vedere il mondo con occhi nuovi per scoprire, davvero, i segreti dell’universo. 


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