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Recensione: "Kogitsune, La piccola volpe" di Xia Xia Lake

Titolo: Kogitsune, La piccola volpe
Titolo originale: Kogitsune
Autrice: Xia Xia Lake
Trad.: Cristina Massaccesi
Casa Editrice: Self-published 
Genere: Fantasy 
Pagg.: 40 
Immagine di copertina: Ekaterina Glazovak
Data di uscita: 2 febbraio 2019 
Link per l'acquisto: Smashwords (download gratuito) 

Sinossi 
Kogitsune è una storia di formazione ambientata nel Giappone medievale. L’amicizia fra un giovane dio dalla forma di volpe e il suo amico d’infanzia umano è costruita sull’inganno, ma diventa più forte e pura nel momento in cui i due amici cominciano ad avere uno scopo comune. Le grandi differenze fra i loro due mondi, tuttavia, non possono essere ignorate e il loro rapporto è visto con sospetto sia dalle divinità che dagli uomini.

I sentimenti di Kogitsune per il suo amico si trasformano dall’amicizia in qualcosa di più profondo e il giovane dio imparerà che l’amore può essere straziante e totalizzante

Kogitsune è un adattamento di un famoso dramma del teatro Noh intitolato Kokaji, la storia di un forgiatore di spade che chiede aiuto al dio Inari per costruire una spada per l’imperatore Ichijo (980-1011). 

Goodreads: clicca qui 

Recensione 
Il Giappone, con le sue leggende e le sue tradizioni, ha sempre esercitato un fascino speciale su di me; il senso del dovere, dell'onore e dell'orgoglio profondo che permea e ispira la sua storia mi ha sempre incantato. Sono stata, dunque, molto contenta quando mi è stato proposto di leggere la novella "Kogitsune, La piccola volpe", che parla della leggenda del dio volpe Inari e della nascita di suo figlio, Kogitsune.
Anche se, effettivamente, le pagine di cui è composto il racconto sono esigue, tutto è ricreato alla perfezione: il lettore è trasportato nel Giappone Medioevale nell'epoca dell'Imperatore Ichijo e, soprattutto, è partecipe della nascita e della crescita del piccolo Kogitsune, figlio di Inari. 

La bravissima Xia Xia Lake, attraverso una scrittura raffinata e poetica, è riuscita a ricreare la meraviglia della scoperta del mondo da parte di un nuovo essere vivente. Sperimentiamo, infatti, con Kogitsune, la gioia di camminare per la prima volta sull'erba, l'emozione di scaldarsi contro il corpo caldo della madre e di sentire la forza del padre. 
Ma la vita, purtroppo, non è solo gioia, è anche dolore, perdita, tradimento: 

In ogni disgrazia esiste un miracolo, così come esiste la bellezza in ciò che è rotto. Dovrai rimettere insieme i pezzi, unirli con delle venature d’oro e abbracciare la tua nuova natura al momento del tuo risveglio.

Il giovane dio Volpe dovrà sentire in sé la sofferenza della perdita e il coraggio del perdono prima di conoscere veramente se stesso e di capire la potenza dell'amore. 

"Kogitsune, La piccola volpe" racchiude in poche pagine una storia dolce e malinconica, che mi ha fatto sognare. Ho amato il modo in cui l'autrice ha tratteggiato la nascita di Kogitsune, il suo legame con il padre e la natura, e ho sofferto con lui quando si è sentito tradito.
Ottima, a mio avviso, la traduzione: Cristina Massaccesi è riuscita a trasporre in italiano la poesia, commossa e misteriosa, propria della cultura giapponese. Assolutamente consigliato!

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