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Recensione "Fatto apposta per te" (Serie Amore e famiglia #2) di Anyta Sunday & Giveaway

Buongiorno a tutti!
Oggi abbiamo il piacere di festeggiare con voi il Release day di "Fatto apposta per te", secondo volume della serie Amore e famiglia, tradotto da Eloriee per Triskell Translation Service
Oltre alla nostra recensione, grazie alla generosità e alla disponibilità di Anyta Sunday vi attendono un estratto e la possibilità di partecipare all'assegnazione di tre copie del libro, in formato digitale, che andranno a tre fortunati lettori (il form Rafflecopter, che vi consentirà di partecipare al Giveaway, è alla fine del post). 
Vi auguriamo buona fortuna e tante belle emozioni in compagnia di Jack e Ben! 


Titolo: Fatto apposta per te
Titolo originale: Made For You
Serie: Amore e famiglia #2
Autrice: Anyta Sunday 
Trad.: Eloriee per Triskell Translation Service
Casa Editrice: Self-Published 
Genere: Contemporaneo 
Pagg.: 272
Data di uscita: 16 giugno 2020
Link per l'acquisto: Amazon 

Sinossi 
Ben:
È sexy da morire, ha la testa a posto ed è off-limits

Mi prendo cura di mio fratello Milo e, dopo ormai un anno, ho tutto sotto controllo. Più o meno. O per niente?
Merda. Devo rimettere ordine nella mia vita. Devo diventare un fratello migliore. Devo vendere la casa dei nostri genitori.
Prima, però, devo darle una risistemata. Non sono il massimo con i lavori manuali, ma l’insegnante di Milo lo è eccome.
Jack è bellissimo, vigoroso, competente. L’opposto di me. Il mio esempio di vita. Il mio sogno proibito.
E ha bisogno di un posto in cui stare.
Be’, può vivere a casa nostra per sei mesi, no? Sono capacissimo di non saltargli addosso. Giusto? 

Jack:
Dio, è bello da impazzire.
Ma è un genitore e ha sedici anni meno di me.
Non oltrepasserei mai il limite...
Che il cielo mi aiuti. 

“Fatto apposta per te” è un accattivante romanzo MM a “cottura lenta” dolce e intimo, con differenza d’età e un lieto fine. È il secondo libro nella serie “Amore e Famiglia”, ambientata a Wellington in Nuova Zelanda.
I libri della serie “Amore e Famiglia” sono stand-alone e possono essere letti in qualsiasi ordine


Dove diavolo è il blocco C?
Mi fermo nella quiete del cortile interno, con lo stomaco che si aggroviglia, sgroviglia, riaggroviglia. Ho già cinque minuti di ritardo e, nonostante riconosca metà degli edifici dai tempi in cui frequentavo la Kresley Intermediate, non ho idea di dove andare. Il blocco C? Non sapevo nemmeno che esistesse.
Gesù, che silenzio. Ho segnato sul calendario il giorno sbagliato? O è che tutti gli altri genitori sono arrivati in orario, da bravi adulti responsabili?
Respiro la brezza salmastra. Vorrei tanto che ci fosse un gabbiano che vola in cerchio sopra la mia testa a indicarmi l’ingresso da cui dovrei entrare.
La professoressa Devon probabilmente mi darà una strigliata coi fiocchi. A meno che, con un po’ di fortuna, non si sia raddolcita con l’età?
Magari non sarà troppo severa, se le spiegherò che la mia auto si è fermata in cima alla collina e ho dovuto proseguire in folle, e in preda al terrore, per l’intera discesa.
Incrocio le dita.
Su qual è meglio puntare? Il fabbricato lungo con la facciata sgargiante? O quello più alto?
Nel secondo ci sono più luci accese.
Un vialetto gira attorno a un praticello semi-recintato, ma io sfreccio comunque sopra l’erba fangosa. Devo risparmiare minuti preziosi…
Il piede mi slitta su un tratto scivoloso e, con un sonoro tonfo bagnato, mi ritrovo con il sedere per terra. Mi puntello sul suolo freddo, una poltiglia di erbacce e melma tra le dita.
Con una risata tremante, mi rialzo in piedi.
Alcune giornate mettono a dura prova la mia forza d’animo.
«Le scorciatoie non funzionano mai.»
Mi giro di scatto. A una decina di metri di distanza, oltre la rampa che conduce ai laboratori delle materie tecniche, c’è una sagoma maschile dalla postura disinvolta. Il sole che tramonta dietro l’edificio rende difficile scorgerne i dettagli.
Spazzo via i grumi di fango dai miei jeans migliori. «Ma non mi dire.» 


ATTENZIONE! 
Avvisiamo i lettori che durante tutta la lettura del romanzo sarete accompagnati da un sorriso e un senso di benessere costanti, e da momenti di intensa emotività che potrebbero perdurare anche nei giorni successivi.

Ebbene sì, “Fatto apposta per te”, secondo volume della serie Amore e famiglia, è un libro che ispira una serenità tale, una gioia e una fiducia nel futuro — nonostante le dure avversità cui vanno incontro i protagonisti — difficili da immaginare. La fluidità della narrazione e il candore della storia sono così naturali e privi di artificiosità da rendere queste pagine una vera consolazione, un balsamo per dei cuori esposti al costante cinismo della vita — avremmo potuto rileggerlo subito dopo averlo finito, solo per il piacere di riassaporarlo ancora e ancora, nutrendo quella parte di noi bramosa di emozioni confortanti.
Anyta Sunday è sicuramente una delle nostre autrici preferite, ormai lo sapete. Amiamo la sua fresca ironia, la sua vivace caratterizzazione dei personaggi — grazie anche al POV alternato, che ci fa comprendere meglio gli stati d’animo dei personaggi —, l’attenzione preponderante data ai legami familiari, soprattutto quelli tra fratelli; amiamo la sua capacità di emozionarci profondamente con parole e sentimenti talmente vividi e brillanti, che fremono, quasi volessero uscire dalle pagine. E anche in questo caso non ci ha affatto deluse, anzi, ha confermato che il suo nome per noi è una garanzia: in “Fatto apposta per te” troviamo tutti gli ingredienti che rendono speciale un libro. 

Il legame che unisce Ben e Milo, i due fratelli protagonisti, è qualcosa di unico e speciale, di prezioso. 
Ridacchio. “Già, suonava strano. Ma sul serio: ti prendo come fratello nel bene e nel male, in ricchezza e in povertà, in salute e in malattia, finché morte non ci separi.”Lui ruota la testa e mi osserva per un lungo istante. “Lo voglio.”
Un legame che ha afferrato il nostro cuore sin dalle prime parole urlate da Ben al suo fratellino Milo. Già dal capitolo iniziale, dunque, il sorriso sbocciato alla prima battuta ci ha fatto innamorare di questi due ragazzi straordinari. 

Dopo l’incidente mortale dei suoi genitori, Ben ha dovuto improvvisamente dire addio alla propria giovinezza per occuparsi del fratellino più piccolo. Ora, a ventiquattro anni, si ritrova a essere il tutore legale di un insolente — ma adorabile — undicenne e a destreggiarsi tra lavoro, impegni quotidiani, elaborazione del lutto e il timore di non essere all’altezza del compito che un destino beffardo ha voluto assegnargli. 
Il confine tra tutore e fratello non è precisamente netto, ed è spontaneo per Ben superare la linea di demarcazione uscendo dal ruolo di adulto serio e responsabile, che si prende cura di un ragazzino poco più che bambino, per rifugiarsi nella familiare figura di fratello maggiore che Milo ha sempre conosciuto e — nonostante le simpatiche battute intrise di sarcasmo — ammirato. 
Quindi, ci domandiamo: nonostante la differenza di età, è forse sbagliato alimentare la complicità che da sempre ha caratterizzato il loro rapporto? Forse, per anziani insegnanti con ottusi pregiudizi, sì. Per noi, invece, è giusto che Ben mantenga il suo “ruolo” di fratello maggiore e non di sostituta figura genitoriale. Rimanendo sicuramente un punto saldo e sicuro per Milo, ma non rinunciando a quel cameratismo che fa parte della loro quotidianità. Le loro interazioni sono fantastiche e spassose, ed è facile capire da chi il giovane Milo abbia preso: sono farina dello stesso sacco! 

Quando Jack, il professore di falegnameria di Milo, entrerà nella vita dei due fratelli, diventerà per loro un punto di riferimento. La sua presenza rassicurante, la sua bontà, la sua pacata autorevolezza e, soprattutto, la sua capacità di comprendere e accettare gli altri porteranno Ben e Milo a non voler più rinunciare all’uomo che ha donato loro una nuova speranza. Ben sogna l’amore, Milo una famiglia che possa colmare di rinnovato affetto il suo cuore straziato. 
In pochi mesi, e con una naturalezza disarmante, i due fratelli diventeranno per Jack ciò che questi, da sempre, sta cercando e bramando senza averla mai trovata prima: una casa calda e accogliente. 

Tra binocoli appesi al collo, appostamenti sui rami, lanci di limoni e nomignoli divertenti rubati all’ornitologia, Jack, Ben e Milo forgeranno il loro legame, inestricabile e indistruttibile. Tutti e tre insieme riusciranno a creare un equilibrio, che li renderà una famiglia davvero speciale! 
Noi saremmo orgogliose di annoverarli tra i nostri amici più cari, con i quali trascorrere spensierati momenti di gioia, coinvolgendo naturalmente anche i nostri figli. 
Cinque punti a Grifondoro! E… cinque punti ad Anyta! 

Anyta Sunday biografia 
Sono una grande, GRANDISSIMA fan dei romance a “cottura lenta”. Amo leggere storie dove i personaggi si innamorano pian piano. Alcune delle situazioni di cui preferisco leggere e scrivere sono: da nemici ad amanti, da amici ad amanti, ragazzi che proprio non vogliono saperne di cogliere i segnali, bisessuali, pansessuali, demisessuali, tutti (gli altri) se ne sono accorti, l’amore non ha confini.
Scrivo storie di vario genere: romance contemporanei con una buona cucchiaiata di angst, romance contemporanei spensierati e, a volte, persino storie con una spruzzata di fantasy.
Se volete saperne di più sui miei libri, visitate il mio sito: www.anytasunday.it
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