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Recensione: "Sweetwater" di Lisa Henry


Titolo: Sweetwater
Titolo originale: Sweetwater
Autrice: Lisa Henry
Trad.: Cristina Massaccesi
Editore: Triskell Edizioni 
Genere: Storico/Western/Lgbtq Fiction
Pagg.: 265 
Prezzo ebook: € 3,99 
Data di uscita: 9 marzo 2022
Link per l'acquisto: Amazon 

Sinossi 

Territorio del Wyoming, 1870.

 

Elijah Carter conduce una vita di silenziosa disperazione. La maggior parte delle persone a South Pass City lo tratta da stupido a causa della sua parziale sordità, ma non è quella la cosa che lo affligge di più. Qualcosa dentro Elijah va contro Dio e la natura e lui cerca disperatamente di tenerla nascosta.

 

Harlan Crane, proprietario dell'Empire, un popolare saloon, capisce la vera natura di Elijah e sa quali sono le cose che desidera davvero. Crane, però, non è il solo; anche Grady Mullins desidera Elijah, ma al contrario di Crane, si rifiuta di obbligarlo o maltrattarlo.

 

Quando un atto di violenza distrugge la vita di Elijah, il giovane si ritrova in trappola fra due mondi diversi e due sentimenti devastanti: vendetta e disperazione. In una città fiorente e sul punto di esplodere, Elijah deve affrontare cosa voglia dire essere un uomo capace di controllare il proprio destino e scegliere un modo di agire che potrebbe mettere fine alla sua vita. Oppure farla iniziare davvero per la prima volta.


Recensione 

Siamo nel lontano 1870, nel territorio del Wyoming, e lo Sweetwater è il fiume che bagna in più punti le terre del South Pass. E proprio come lo scorrere ineluttabile del fiume, scorrono davanti ai nostri occhi le vite di coloro che hanno attraversato quei luoghi alla ricerca di nuove opportunità. Intere famiglie che con i loro pochi averi hanno percorso vie sterrate con carri e carovane, inseguendo una’esistenza migliore e trovando invece, troppo spesso, malattia e morte.

A differenza del nome del fiume, Sweetwater, che evoca la placidità e la dolcezza delle sue acque, la storia non è affatto dolce; al contrario, è aspra, rozza, priva di fronzoli. Ci vengono presentati uomini e donne che lottano quotidianamente per riuscire ad affrontare ogni singolo giorno. È un periodo spietato quello in cui vivono e che non fa sconti a nessuno. Per sopravvivere, spesso, si è costretti a scendere a crudeli compromessi con sé stessi e la propria morale.

Il libro si apre su una scena piuttosto cruda ma fondamentale per noi lettori, poiché ci fa immergere nelle atmosfere tipicamente selvagge dell’epoca, dove la corsa all’oro nel lontano west rende gli uomini frenetici, impulsivi e pieni di speranze. Non c’è posto per sentimenti quali la tenerezza e l’amore; spesso le persone non sanno nemmeno cosa sia una carezza data per gentilezza, o un semplice tocco di labbra per esprimere affetto. Elijah è un giovane uomo che ha perso tutta la famiglia quando era poco più che un bambino. La scarlattina allora era mortale, e lui si è salvato per puro miracolo, ma la malattia ha preteso comunque un tributo rendendolo parzialmente sordo. Un uomo buono, il dottor Carter, lo tiene con sé, allevandolo come un figlio, ma Elijah, crescendo, dovrà fare i conti con la parte oscura che alberga dentro di lui. Non solo è un uomo ritenuto stupido dalla maggior parte della gente per via della sua sordità, che lo porta a parlare con difficoltà e lo costringe a concentrarsi sulle labbra dell’interlocutore per comprendere ciò che dice, ma si considera anche un peccatore senza possibilità di redenzione a causa del malato desiderio che nutre verso gli uomini. Il Dio che gli hanno insegnato a conoscere non può perdonare un tale abominio e lui è certo di finire all’inferno. L’incontro con il temibile Harlan Crane, proprietario dell’Empire saloon, metterà a nudo l’anima di Elijah facendo emergere prepotenti gli impulsi che fino ad allora aveva tenuto a freno. 

Harlan è un uomo spietato, in tutto e per tutto pericoloso e dominante, un uomo a cui basta uno sguardo per riconoscere gli oscuri desideri del giovane e usarli a proprio vantaggio. Non c’è amore, né un singolo gesto di tenerezza in lui; c’è dolore e la promessa di un piacere strappato con la brutalità. Eppure Elijah quasi brama tutto questo, ne ha bisogno e si lascia attraversare dalle ombre che gli avvolgono il cuore e che solo Harlan può placare. Cresciuto continuamente nella derisione di tutti e insultato per la sua deformità, il giovane cede al richiamo dell’abisso. Se non conosci nulla di diverso, se non sai nemmeno che possa esistere qualcosa di diverso, come puoi aspirare a qualcos’altro?

Ma poi c’è l’incontro con il cowboy Grady, un uomo che come tanti deve sopravvivere e sogna un futuro migliore. Anche Grady vede Elijah e legge la sua oscurità ma non lo tratta nemmeno lontanamente come Harlan. Il giovane gli si è insinuato nulla testa e nel cuore e non può impedirsi di desiderarlo, di volerlo con sé e per sé. Con Grady Elijah scopre l’intimità, la compassione e la comprensione. Sentimenti che lo spaventano e lo confondono. Sentimenti che non può permettersi di provare, perché perdere il calore sperimentato con il tocco di Grady, quel calore capace di scaldare e illuminare i recessi del suo cuore, lo schiaccerebbe definitivamente.

Tutti i personaggi di questa storia difficile sono molto ben caratterizzati, ognuno con la propria unicità e particolarità. 

Sweetwater” non è un romanzo adatto a chi cerca dolcezza e conforto, semmai è l’esatto contrario. Eppure, anche nei luoghi più desolati e nei tempi più bui, si può trovare un gesto di tenerezza in grado di cambiare il corso di una vita. 

Un plauso all’ottima traduzione di Cristina Massaccesi, che ha reso in modo mirabile le emozioni descritte e trasmesse dall’autrice, la bravissima Lisa Henry.

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