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Recensione: "Una casa a cui tornare" di BA Tortuga

Titolo: Una casa a cui tornare
Titolo originale: Soft Place to Fall 
Autrice: BA Tortuga
Traduttrice: Valentina Andreose
Editore: Dreamspinner Press 
Genere: Western
Cover Artist: Tiferet Design
Data di uscita: 18 giugno 2019
Link per l'acquisto:  Dreamspinner Press - Amazon

Sinossi 
Stetson Major e Curtis Traynor non potrebbero essere più diversi: Stetson è un ranchero legato alla terra e vive a Taos, nel New Mexico; Curtis è un cowboy da rodeo con il bisogno di viaggiare e il terrore di rimanere legato a un unico posto.

Stetson accudisce la madre Betty, che sta morendo di Alzheimer e non ricorda più che i due si sono lasciati da anni. La mancanza di Curtis la fa soffrire, così lui sotterra l’orgoglio e chiama il suo ex.

Curtis non ha mai dimenticato Stetson: è l’amore della sua vita, l’uomo che si è lasciato scappare. Quando riceve la sua telefonata, è felice di poter aiutare Miz Betty, che gli ha sempre mostrato affetto. Il ritorno al ranch risveglia in lui emozioni sepolte ma mai dimenticate, se non fosse che le finali del rodeo sono dietro l’angolo e Curtis deve andarsene di nuovo, anche se vorrebbe tanto restare, soprattutto per sostenere Stetson in quel momento difficile.

I due cowboy sono alla ricerca di un posto in cui essere se stessi e non desiderano altro che essere presenti l’uno per l’altro. Ma la famiglia, il denaro e il richiamo del rodeo potrebbero porre fine alla loro seconda occasione. 

Recensione 
Amiamo leggere le storie di B.A. Tortuga! Appena iniziato “Una casa a cui tornare”, sono sufficienti poche righe per ritrovarci in un baleno all’altro capo del mondo, nelle aride terre del New Mexico. 
In ogni romanzo di questa autrice si percepisce l’amore indiscusso per i luoghi selvaggi, che forgiano uomini ruvidi e tenaci. Terre in grado di incatenare a sé intere generazioni, nonostante un clima e un territorio spesso inclementi. È il caso di Stetson Major, giovane cowboy che ha rinunciato all’amore della sua vita pur di rimanere fedele al ranch di famiglia. 
Molte volte durante la lettura ci siamo ritrovate a pensare ai legami familiari e a quanto influiscano sulle scelte intraprese nella vita. Seguire l’uomo che si ama o rimanere accanto alla amatissima madre vedova per portare avanti il lavoro, le tradizioni, il sogno di  intere generazioni? Seguire l’uomo che si ama o rinunciare al legame viscerale che lo vede ancorato a quelle terre aspre? 
Stetson e Curtis erano due ragazzini quando si sono conosciuti e, nell’irruenza dell’età giovanile, dove ogni cosa viene percepita solo in bianco o in nero, non sono stati in grado di vedere tutti gli altri colori dello spettro della luce. Persi nelle loro insicurezze e incertezze, hanno scelto di percorrere due strade diverse, convinti di non poter far combaciare lo stesso cammino. 
Stetson non crede di poter abbandonare la sua vita al ranch: quel luogo e l’amore per la madre sono tutto per lui. Poter accudire gli adorati cavalli e prendersi cura di animali sfortunati è tutto ciò di cui ha bisogno... a parte l’enorme buco nel cuore creato dall’aver allontanato Curtis.
Curtis, dal canto suo, non riesce nemmeno a immaginare di vivere ancorato a unico luogo. Lui ama il rodeo. È un cowboy da rodeo e tutto ciò che brama è poter viaggiare per il paese per cavalcare tori o cavalli selvaggi... a parte l’enorme buco nel cuore creato dal rifiuto di Stetson di seguirlo.
Questi sono i giovani Curtis e Stetson. 

“Della loro storia non rimanevano che braci spente. Non erano più nemmeno amici. Stetson aveva voluto un marito casalingo che lo aiutasse a transumare il bestiame tra i bassi arbusti del deserto. Curtis invece aveva voluto un compagno di viaggio. Nessuno dei due aveva ottenuto ciò che voleva.” 

B.A. Tortuga ci fa vivere con struggimento tutti i dubbi, i rimpianti e le sofferenze di Stetson. Ci riscalda il cuore, con la speranza di Curtis, che sia possibile avere una seconda possibilità. Perché la vita sa essere piacevolmente sorprendente, anche nelle situazioni più drammatiche. La madre di Stetson soffre di una grave forma di Alzheimer, ed è proprio per via della malattia che il cowboy compie un gesto che non credeva di avere più il coraggio di fare. Con profondo turbamento, ma animato dal desiderio di alleviare — anche se solo per un momento — le pene della madre sofferente, l’uomo si ritrova a chiamare proprio colui che anni prima aveva amato con tutto se stesso ma che ha lasciato andare. L’uomo per cui il suo cuore non ha mai smesso di battere. 
Per Curtis, sentire la voce di Stetson dopo otto anni di silenzio è come una rinascita. Nemmeno il campione indiscusso di rodei ha dimenticato quegli “occhi neri come quelli di un uccello” e quella voce roca. 
Tra un piatto di squisite sopapillas ripiene di miele e tacos farciti — le nostre papille gustative erano più che esaltate dalla possibilità di assaggiare questi dolci e piccanti sapori —siamo testimoni, ancora una volta, dell’imprevedibilità del destino.
Stetson e Curtis sono due anime nate per stare insieme. Due anime che hanno dovuto crescere, maturare e scoprire la sofferenza per poter finalmente ritrovarsi e fondersi in un’anima sola. 

Dicono che ci siano un tempo e un luogo per ogni cosa. Noi crediamo sia vero. 

“Sei il mio solo e unico, Curtis." […] 
“Ti amo, Roper. Ti ho sempre amato. Forse me ne sono andato e ho cercato qualcosa di diverso, ma per me c’eri solo tu.” 

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