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Recensione: "Deliver me" (Serie The Music Whitin #1) di Faith Gibson

Titolo: Deliver Me 
Titolo originale: Deliver Me 
Serie: The Music Within Vol.1 
Autore: Faith Gibson 
Ambientazione: Nashville  
Cover design: Simply Defined Art by Jay Aheer 
Traduzione: Mary Durante 
Genere: Contemporaneo 
Formato: E-book  
Pagg.: 272 
Prezzo: 4,49 € 
Data di uscita: 18 Maggio 2017 
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Sinossi 
Taggart Lee ha tutto. Fama. Denaro. Tutto, a parte l'amore. Tag è l'esausto cantante dei 7's Mistress, la più grande rock band del mondo. Dopo quindici anni nel giro, ci sta ormai affogando. Un’improvvisa tragedia, però, lo costringe a prendersi una pausa dalla tournée e dalla monotonia che è diventata la sua vita. Quando incontra uno splendido uomo sulla panchina di un parco, vede un'ancora di salvezza. Il dottor Erik Henrikson aveva pensato di aver incontrato l'uomo della sua vita. In realtà era l'uomo sbagliato. Un anno dopo la rottura, ha ancora un lucchetto che tiene chiuso suo cuore. Poi incontra Lee, qualcuno la cui vita è stata appena stravolta. Quando scopre la sua vera identità, Erik butta via la chiave, deciso a tenere ben chiuso il suo cuore. Tag ha due settimane per fare in modo che il dottore lo desideri. Ha tre mesi per provargli che non lo farà soffrire. Una tragedia li fa incontrare. Bugie e tradimenti li separano. Basterà l'amore per liberarli? 

Recensione 
Aspettavo con ansia l'uscita di "Deliver me", primo volume della serie The Music Within dell'autrice americana Faith Gibson, al debutto in Italia grazie a Quixote TranslationsDal momento in cui ho visto la copertina, molto magnetica, e dopo aver letto la sinossi, ho sentito che mi forniva le giuste vibrazioni per metterlo nelle liste di lettura. E il mio intuito non ha fallito.
Il libro è un godibilissimo romance che tocca tutti i punti caratteristici del genere: amore, passione, una buona dose di dolore e ansia, gelosie, tradimenti, amicizia e affetti, oltre che l'immancabile lieto fine, che dopo quasi 300 pagine ben concepite nel mettere a dura prova il cuoricino del lettore, ci meritiamo pienamente.
L'ambientazione musicale, a mio parere, dà anche quel tocco di fascino in più: Taggart Lee, la rockstar bella e dannata che miete conquiste, è in grado di evocare i gruppi musicali e i cantanti preferiti che ognuno di noi porta nel cuore. 

Tag, all'apice del successo con la sua band 7's Mistress, può avere tutto dalla vita: fama, denaro, successo, donne e uomini che gli si gettano addosso; in poche parole, il mondo è ai suoi piedi. Eppure qualcosa manca. Forse, quel genere di amore che non è solo bisogno di sesso, ma di qualcuno capace di andare oltre le apparenze e che veda in lui non soltanto il musicista che si esibisce sul palco. 
Ad aiutarlo, nell'opera, sarà inizialmente il fato avverso, che con un grave lutto gli porterà via la sua adorata sorellina Delilah, proprio mentre dà alla luce la bambina di cui Lee dovrà occuparsi.
E la piccola, chiamata Delilah come la mamma, sarà il fulcro di tutti gli accadimenti che, da quel momento in poi, si succederanno nel libro, il collante di affetti e amicizie, il cupido inconsapevole dello zio e del pediatra Erik, l'altro protagonista della vicenda. 
Sono entrambi due uomini che, a dispetto del successo professionale, non hanno ancora raccolto molto dal punto di vista sentimentale ed emotivo, scettici e dubbiosi nei confronti di un futuro più luminoso e migliore. Ma il destino ha molte sorprese in serbo per loro: toglierà, ma non mancherà anche di dare ed elargire nuove opportunità di riscatto e rinascita. 


La groupie che è in me ha saltellato e gioito in prima fila ai concerti dei 7's Mistress e ancora di più quando Tag/Lee indossa una t-shirt con la stampa di Jim Morrison, e quando canta tra i versi di una sua canzone le parole "ship of fools" (n.d.r. titolo contenuto nell'album Morrison Hotel), quasi sicuramente un omaggio ai Doors da parte dell'autrice.
Le atmosfere e le caratterizzazioni dei vari personaggi, anche secondari, sono molto vivide e ben descritte. Alcuni di essi li ho trovati un po' surreali (ad esempio Sarah, l'amica di Erik), ma su tutti mi sono piaciuti di più Echo (la manager del gruppo) e Cade (il batterista e amico di Tag/Lee nonché ex amante un po' troppo geloso e dispettoso). Quest'ultimo sarà anche il protagonista del volume successivo che aspetto sicuramente con grande curiosità.
Bellissimo ed emozionante è l'epilogo, un concentrato di sorprese e degno finale con fazzoletto in mano. 
Non sono una grande fan di libri m/m con bambini — a volte sono troppo scontati e stucchevoli, mentre penso che il tema sia molto più profondo e complesso di come viene affrontato in certi casi — ma in "Deliver me" ha funzionato e anche bene, perché Faith è stata molto brava, e la simpatica Delilah è la causa motrice dell'impianto narrativo.
Consiglio senza indugi la lettura e... rock on! 

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