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Recensione: "Come un incendio" di KC Burn

Titolo: Come un incendio
Titolo originale: Set Ablaze
Autrice: KC Burn
Trad.: Chiara Fazzi
Editore: Dreamspinner Press 
Genere: Contemporaneo
Cover Artist: Jennifer Vance
Pagg.: 193
Data di uscita: 8 gennaio 2019 
Link per l'acquisto: Dreamspinner Press 

Sinossi 
Il pompiere californiano Hayden Hurst inizia a rendersi conto che la vita non è tutta combattere incendi e bere con gli amici. Nella sua casa e nella sua vita c’è posto per qualcuno, ma non ha ancora trovato quella persona speciale. E sebbene abbia dichiarato la propria omosessualità al lavoro, sa che presentarsi a un evento sociale con un uomo al braccio è tutta un’altra cosa. Teme che questo possa essere troppo per i suoi poco tolleranti “amici”. 

Jez Bouchet, ballerino di Broadway, non passa per etero fin da quando, all’età di diciassette anni, è stato picchiato perché gay. Dopo aver ricevuto una redditizia offerta di lavoro a Hollywood, abbandona la sua vita a New York e raggiunge Los Angeles in auto. Il fratello gli trova in fretta un posto dove dormire a casa del suo migliore amico, Hayden. 

L’attrazione fra Hayden e Jez è inaspettata ma ardente, e i due vi si abbandonano ancor prima di essere sicuri di piacersi. Tuttavia Jez detesta gli amici omofobi di Hayden e Hayden sa che Jez è troppo esuberante per passare inosservato. Il fratello di Jez rappresenta un’ulteriore complicazione.

Nonostante gli ostacoli, i due si gettano a capofitto in una relazione. Ma Jez ha dei segreti: un minuscolo cane viziato e uno stalker testardo. Se non racconterà tutto a Hayden, rischia di soffocare la loro storia prima che questa riesca a sbocciare. 

Recensione 
K.C. Burn è un’autrice che abbiamo avuto modo di apprezzare fin dal primo libro tradotto dalla Dreamspinner Press: riesce a raccontare storie ordinarie, di tutti i giorni, rendendole straordinarie. 
Jez e Hayden, i protagonisti di "Come un incendio", sono ragazzi comuni. Jez potrebbe essere il nostro vivace vicino di casa, Hayden il grande, grosso e gentile pompiere della porta accanto. Ehi, dopotutto ci sarà pure qualcuno di noi ad avere come dirimpettaio di pianerottolo un aitante vigile del fuoco… non è che vivono come eremiti sui cucuzzoli delle montagne! 
Hayden, infatti, vive in una villetta con giardino, ereditata dalla amata nonna. La sua vita è incanalata su un unico binario e scorre liscia e senza intoppi: ha un lavoro che ama, un migliore amico, Miguel, che conosce fin da bambino — ed è, nemmeno a dirlo, il fratello maggiore di Jez —, un gruppetto di colleghi e amici con i quali uscire nelle sere libere dal lavoro, e una vita sessuale piuttosto varia. Non gli manca dunque niente per essere felice… o forse sì? Magari gli uomini che chiama amici non lo sono poi del tutto. Magari, tra le battute pungenti di alcuni di loro, si nasconde un’omofobia latente oppure semplice ignoranza. Ma Hayden è un uomo che non ama il conflitto. Se chiude un occhio, o un orecchio per non sentire, non rimarrà ferito più di tanto, o almeno è quello che continua a ripetersi. Dopotutto tra colleghi si scherza, giusto? E il non riuscire ad avere una relazione con un altro uomo per paura di essere respinto dai suoi amici, lo considera un piccolo prezzo da pagare per non rischiare di rimanere solo. O non è così?
Poi fa la sua comparsa Jez, un giovane e brillante ballerino nonché attore di teatro, che ha firmato un contratto di lavoro per la TV a Los Angeles. Certo, il suo arrivo a Pasadena da New York è piuttosto inaspettato e frettoloso e questo porta Miguel a chiedere un favore all'amico di sempre: Hayden potrebbe ospitare per un breve periodo il suo fratellino? Giusto finché non riuscirà a sistemarsi per conto proprio. Con la sua grande casa, probabilmente, nemmeno si incontreranno… 
Invece, si incontreranno eccome. Fin dal primo sguardo i due uomini saranno inesorabilmente attratti l’uno verso l’altro, proprio come la legna attrae la fiamma ardente del fuoco. Tuttavia, se vi aspettate di leggere di fuochi accesi sotto le coltri, beh… la scrittrice, questa volta, ha scelto di accompagnare il lettore fino a un certo punto, per poi, con molta grazia, chiudere metaforicamente la porta, permettendo ai due amanti di amarsi senza occhi indiscreti a curiosare. 
Sarà presto evidente che Jez e Hayden non potrebbero essere più diversi, non solo fisicamente ma anche nel loro approccio alla vita: piena di colori quella di Jez, una tela bianca quella di Hayden. Tutte le pareti della casa di Hayden sono immacolate, forse perché il bianco, più di ogni altro colore, permette di nascondere, di cancellare il dolore, la rabbia, il senso di vuoto… è come se l’assenza di colore assorbisse il tumulto interiore di Hayden, permettendogli di mantenere il controllo sulla sua vita. 
Ma non ha fatto i conti con l’esuberante Jez e il suo desiderio di dipingere con colori brillanti la vita di Hayden e, perché no, le pareti spoglie della sua casa; magari aggiungendo qualche cuscino di velluto a coste blu nella saletta della Tv, o un paio di tende color borgogna che ravvivino un ambiente pressoché sterile. 
Tutto sembra andare nella giusta direzione per i nostri innamorati, ma una sensazione di catastrofe incombente si abbatte sul lettore, lasciandolo sul chi vive fino alla risoluzione finale. 

A noi non rimane che consigliarvi di lasciarvi avvolgere dal sentimento sempre più acceso che unisce Hayden e Jez, fatto di piccoli gesti quotidiani, capace di accettare, sostenere e di guardare il mondo con occhi nuovi. Un amore che saprà riscaldare il vostro cuore con immensa dolcezza.

Buona lettura!

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